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mercoledì, Giu 07

Stephen King , se siete fan del Re non potete perdervi King on Screen | Wired Italia



Da Wired.it :

Stephen King è probabilmente lo scrittore le cui opere sono state più adattate sullo schermo: proprio di questo parla il documentario King on Screen, una celebrazione ma anche un’analisi del successo che i romanzi kinghiani hanno avuto al cinema o in televisione. Il trailer diffuso nelle ultime ore non solo ripercorre le immagini più memorabili di film come Carrie,Shining e Misery non deve morire o It, ma contempla anche numerose interviste a coloro che hanno realizzato questi adattamenti, da Mick Garris (L’ombra dello scorpione) a Frank Darabont (Il Miglio verde), passando per l’immancabile Mike Flanagan, ormai regista affezionato ai titoli del Maestro del brivido, dato che dopo Doctor Sleep e Il gioco di Gerald porterà prossimamente sullo schermo anche La Torre Nera, in una nuova versione seriale, e il racconto La vita di Chuck.

Come si racconta nel documentario, tutto parte da Carrie: Lo sguardo di Satana: il primissimo romanzo di King, pubblicato nel 1974, fu trasformato in un film inquietante, avvincente e rivoluzionario solo due anni dopo a opera del regista Brian De Palma, con Sissy Spacek nei panni della protagonista. Da lì non ci è più fermati: sul grande schermo sono arrivate, però, non solo le sue grandi storie horror e del mistero, ma anche capolavori più emotivi e introspettivi come Stand By Me e Il Miglio verde. L’ultima versione filmica in ordine di tempo, invece, è The Boogeyman, nelle sale da giugno e tratta dal suo racconto Il baubau.

Ma qual è il segreto di questo successo dell’immaginario di Stephen King sullo schermo? Secondo i registi e creativi interpellati da King on Screen sono molteplici: innanzitutto perché questo scrittore mette a punto sempre personaggi completi e umanissimi, che solo dopo vengono inseriti in contesti fantasmagorici; inoltre le ambientazioni in città minori, sperdute o periferiche fa sì che il ribaltamento della normalità sia ancora più impressionante e allo stesso tempo qualcosa in cui riconoscersi; infine, sono i suoi messaggi profondi, che riguardano soprattutto i rapporti umani e come ci si tratta l’un l’altro. Insomma, questo documentario sembra proprio una chiave di lettura molto stratificata interessante non solo per i film e le serie tv ma anche per i tanti romanzi e racconti che il Maestro ci ha regalato in decenni e decenni di attività.



[Fonte Wired.it]