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mercoledì, Giu 26

Storia della foto del padre e la figlia migranti annegati nel viaggio verso gli Usa


Uno scatto di cui il mondo sta parlando ritrae un uomo e sua figlia morti nel tentativo di raggiungere gli Stati Uniti a nuoto. Volevano chiedere asilo e vivere il loro sogno americano

Alcuni migranti cercando di raggiungere gli Stati Uniti attraversando un fiume (foto: HERIKA MARTINEZ/AFP/Getty Images)

L’opinione pubblica americana è sotto shock, e quella mondiale sta facendo i conti con un’immagine con cui è difficile fare i conti. In queste ore sta circolando sui social network e sui giornali del globo una foto molto simile a quella che anni fa ritraeva Alan Kurdi, il bambino siriano di origine curda morto per annegamento a causa di un naufragio e ritratto dalla giornalista turca Nilufer Demir, dopo essere stato ritrovato riverso su una spiaggia con la faccia sulla sabbia.

L’immagine – che è stata scattata dalla fotografa Julia Le Duc e non mostriamo per rispetto della sensibilità, ma che potete vedere qui – mostra un uomo e una bambina sulla riva di un fiume, a pancia in giù, con il viso dentro l’acqua.

La bimba è infilata nella maglia dell’uomo e ha un braccio intorno al suo collo. Sono padre e figlia. Si chiamavano Oscar Alberto Martinez Ramirez e Valeria. Lei aveva 23 mesi. Erano originari del Salvador e stavano cercando di raggiungere gli Stati Uniti a nuoto. Speravano di fuggire dalla miseria e di rifarsi una vita, lontano dal loro quartiere di San Salvador, Altavista, in mano alle gang tra le più feroci del Sudamerica.

La storia di Oscar e Valeria

Oscar viveva con la figlia Valeria e la moglie, Tania Vanessa Ávalos, in Salvador. La donna lavorava come cameriera in un ristorante cinese ma si era licenziata dopo la nascita della piccola. Da allora, andavano avanti con 350 dollari al mese, troppo poco persino in un paese dove il costo della vita è molto più basso rispetto all’Europa e agli Stati Uniti.

Due mesi fa, la famiglia aveva deciso di inseguire il sogno americano e provare a rifarsi una vita. Erano partiti per il Messico e avevano fatto richiesta per il visto umanitario, un permesso speciale che consente ai migranti di vivere e lavorare nel paese per un anno. Le loro condizioni non erano migliorate, però. Vivevano in un centro dove non c’era abbastanza cibo e il termometro segnava spesso 43 gradi. Domenica scorsa erano saliti su un pullman direzione Matamoros, una città al confine con gli Stati Uniti, per andare all’ufficio immigrazione, ma lo avevano trovato chiuso. Colti dalla disperazione, avevano deciso di attraversare il Rio Grande e raggiungere gli Stati Uniti a nuoto.

E ce l’avevano quasi fatta: Oscar era riuscito a nuotare fino alla riva opposta con la bimba sulla sua schiena. La moglie era rimasta indietro ma non era molto lontana. L’uomo si era così gettato di nuovo in mare per aiutarla. La piccola, che non sapeva nuotare, l’aveva imitato. Sono morti entrambi per affogamento, trascinati dalla corrente. La donna, invece, è riuscita a salvarsi e ha raccontato la storia alla polizia che ha ritrovato i cadaveri lunedì sera.

La politica di Trump sotto accusa

L’immagine non è diventata virale solo perché è decisamente straziante, ma anche perché è stata pubblicata il giorno dopo le dimissioni dei vertici della Dogana e Polizia di frontiera degli Stati Uniti, seguite a uno scandalo sulle terribili condizioni igieniche dei bambini nei centri di accoglienza, ed è collegata alla politica sull’immigrazione di Donald Trump.

Come spiega Vox, negli ultimi mesi la Casa Bianca ha adottato misure per fermare l’immigrazione, sia quella legale sia quella illegale. Per esempio, ha deciso di ammettere solo un certo numero di rifugiati al giorno e di smettere di applicare un trattato in base al quale gli adulti che arrivavano negli Stati Uniti come clandestini (i cosiddetti Dreamers) potevano rimanere coi figli e non venivano perseguiti legalmente. Motivo per cui, oggi i bambini vivono separati dai genitori che vengono fermati e detenuti in una prigione federale in attesa di essere processati per le leggi che hanno violato. Mentre sono lì, i piccoli non possono ricevere nulla, compresi giocattoli, pannolini e medicine. Lo stabilisce una legge nota come Antideficiency Act, in base alla quale il governo non può accettare regali né spendere soldi in più rispetto a quelli che gli ha assegnato il Congresso.

Trump ha inoltre stretto un accordo col Messico dopo aver minacciato il paese di applicare nuovi dazi se non avesse fermato l’immigrazione clandestina. Da allora, il governo di Andes Manuel Lopez Obrador ha dispiegato 20mila militari al confine per evitare sconfinamenti.

Per questi motivi, tutti i migranti che fuggono dal Sud America e vogliono chiedere asilo, devono aspettare mesi e mesi in Messico e accontentarsi di vivere, nel frattempo, in centri di accoglienza che sono spesso sovraffollatati e sporchi. Alcuni non resistono e cercano di fuggire, come Oscar Martinez e sua figlia.

 

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