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domenica, Set 24

Strange Way Of Life, la nostra recensione del corto di Almodóvar con Ethan Hawke e Pedro Pascal



Da Wired.it :

Era da quasi vent’anni che il regista non metteva al centro della sua filmografia un racconto di uomini, preferendo ritratti di donne. Strange Day of Life è la sublimazione del western e al contempo la decostruzione del fu genere cinematografico maschile per eccellenza: c’è il villaggio di frontiera e le passeggiate a cavallo, c’è il mexican standoff e il triello, il gracchiare del grilletto del revolver e il boato del Winchester che risuona nel deserto di Tabernas in Almería, la location degli spaghetti western di Sergio Leone. Almodóvar trasforma il western classico hollywoodiano in un melodramma dove i dialoghi contano più dei silenzi e delle sparatorie, gioca con i codici del genere, preme sul pedale del revenge movie per poi soffermarsi sulla relazione queer che fa da motore alla storia.

In Strange Day of Life la scena è monopolizzata dai due protagonisti: la recitazione di Hawke e Pascal è virtuosa ed efficace, la loro sintonia pressoché perfetta. In quella mezz’ora Almodóvar fonde forti emozioni, amore e sentimenti di rivalsa, azione e suspance, ma soprattutto la tensione erotica tra due uomini di mezza età letteralmente lacerati dalla passione proibita. Come accennato, il grande problema del film è costituito dalla sua durata, inadeguata in modo frustrante. Non vediamo abbastanza dell’incontro di Jake e Silva, non sappiamo a sufficienza del loro amore passato (a parte un breve e delirante flashback orgiastico dove il vino scorre, letteralmente, a fiumi) e di quello futuro, sul quale avremmo voluto godere di uno scorcio voyeuristico. La passione dei due cowboy meritava un film tutto intero.



[Fonte Wired.it]

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