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mercoledì, Ott 02

Streaming, perché il boom sta aiutando la pirateria online


Tante piattaforme, prezzi troppo alti ed esclusive in abbonamento stanno spingendo molti utenti nelle braccia dei servizi illegali

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(foto: Getty)

L’aumento dei servizi di streaming in abbonamento, le numerose esclusive di ogni piattaforma e i prezzi sempre più alti degli abbonamenti, potrebbero spingere un ritorno della crescita della pirateria online. A stabilirlo è uno studio di Boardbang Genie, un servizio online inglese per la comparazione della banda larga, condotto su 1.500 soggetti.

Il fenomeno della pirateria era leggermente diminuito nel 2012 con la comparsa di Netflix che, concedendo un accesso conveniente a un’enorme libreria di contenuti sempre disponibili on-demand in hd e a portata di mano, ha rivoluzionato il modo in cui gli utenti guardano i film e le serie tv. Con l’aumento della concorrenza e la comparsa di altri servizi di streaming, i prezzi degli abbonamenti sono lievitati portando molti utenti ad abbandonare lo streaming legale per quello pirata

Poiché più servizi legali hanno delle esclusive, è più difficile per le persone ottenere tutto ciò che vogliono da un unico posto”, afferma Ernesto Van Der Sar di TorrentFreak a Boardbang Genie: “Invece di sottoscrivere abbonamenti a pagamento a una manciata di servizi, che potrebbe andare al di là del proprio budget, alcuni tornano alla pirateria”.

L’indagine mostrato come il 30% degli intervistati non trovi, sulle piattaforme di streaming alle quali è abbonato, serie tv o film di proprio interesse e pertanto cerchi di raggiungerle con metodi fuorilegge.

Tre grafici che riportano i dati dell’indagine. Grafico 1(in alto a sinistra): il 30% afferma che nei servizi di streaming non ci sono i programmi di loro interesse. il 70% è contento del proprio servizio. Grafico 2 ( al centro) il 4% degli utenti accede spesso a fonti illegali, il 16% occasionalmente, l’82% mai. Grafico 3 (in alto a destra) il 60% utilizza Vpn per accedere a servizi illegali, il18% non ne fa uso, il 22% non è a conoscenza del servizio Vpn (fonte: Broadband Genie)

Il 18% degli intervistati accede spesso (4%) oppure occasionalmente (16%) ai contenuti di proprio interesse attraverso fonti come streaming pirata o servizi di file sharing. Per accedere ai contenuti pirata il 60% considera l’utilizzo di una Vpn per proteggere la propria identità, mentre il 22% non ha nemmeno idea di che cosa sia una virtual private network.

Agli intervistati è stato chiesto se sono disposti a considerare l’uso delle alternative illegali nel caso in cui il prezzo degli abbonamenti per i servizi di streaming continuasse a salire. Sebbene il 63% abbia risposto no, il 37% sarebbe propenso.

Grafico che mostra come il 48% degli intervistati pensi che il costo dei servizi di streaming sia il più grande problema, il 28% pensa che il problema sia dovuto all’uso di più applicazioni, (fonte:Broadband Genie)

Secondo il 48% degli intervistati il problema principale di avere servizi di streaming multipli è la spesa totale che un utente deve sostenere per poter accedere a tutte le esclusive.

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