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venerdì, Ago 07

su le registrazioni durante il lockdown

Da Punto-Informatico.it :

Online il sedicesimo rapporto trimestrale del Ministero dello Sviluppo Economico sulle startup innovative costituite online, redatto in collaborazione con Unioncamere e InfoCamere. Il periodo di riferimento è il Q2, fortemente caratterizzato dalla crisi sanitaria che ha bloccato gran parte delle attività economiche del paese. Anche per questo si è registrato un forte aumento del tasso di adozione di questa modalità: sono 3.167 quelle avviate al 30 giugno 2020.

MISE: report startup innovative costituite online, Q2 2020

L’hanno scelta nei tre mesi da aprile a giugno il 44,9% delle nuove realtà imprenditoriali innovative, una percentuale superiore rispetto alla media del 37,7% registrata nell’ultimo anno. Bisogna ad ogni modo tenere conto della variabilità territoriale: in Basilicata, Sardegna e Calabria è stata superata la soglia del 50% (nell’ultimo anno), mentre per Valle d’Aosta, Abruzzo, Emilia-Romagna, Marche e Umbria la quota è molto più bassa.

Le startup innovative costituite online: statistiche territoriali

Altro dato interessante che emerge dal report è quello relativo alla durata delle pratiche ovvero il lasso di tempo che intercorre tra la costituzione e l’effettiva iscrizione dell’azienda nella sezione speciale del registro delle imprese in seguito alla verifica dei requisiti da parte della CCIAA competente. Negli ultimi mesi si è ridotta a una media di 28 giorni.

Ricordiamo che la creazione di una startup attraverso la modalità di costituzione digitale, disponibile in Italia dal luglio 2016, è gratuita. In termini concreti significa esenzione dall’atto notarile con un risparmio medio stimato intorno ai 2.000 euro.

Le startup innovative costituite online: statistiche territoriali

In termini assoluti i numeri si concentrano soprattutto in Lombardia (27,6%), Veneto (10,8%) e Lazio (10,6%), tre regioni che insieme ospitano quasi la metà delle startup costituite online di tutto il paese. A guidare la classifica Milano che da sola detiene il 17,2% della quota complessiva. Maggiori informazioni nella versione integrale del rapporto.



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