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mercoledì, Feb 08

Suicidio assistito, in Italia aumentano le richieste



Da Wired.it :

In Italia continuano ad aumentare le richieste di informazioni e, in alcuni casi di aiuto pratico, per accedere al cosiddetto suicidio assistito. Da gennaio attraverso i suoi canali come il Numero bianco sul fine vita l’Associazione Luca Coscioni ha ricevuto 62 richieste di questo tipo e 1.246 relative a tematiche affini, come il funzionamento del testamento biologico, le cure palliative o l’interruzione delle terapie.

Un aumento che prosegue ininterrotto dallo scorso anno, quando 351 persone, rispetto alle 166 del 2021, hanno chiesto informazioni e aiuto per accedere al suicidio assistito, il 111% in più. Sono di più anche i pazienti che hanno chiesto aiuto a Marco Cappato per raggiungere la Svizzera, dove il suicidio assistito è legale da anni, tramite Soccorso civile, l’associazione da lui fondata assieme a Mina Welby e Gustavo Fraticelli.

Per far fronte alle numerose richieste, Cappato ha lanciato un appello pubblico affinché altre persone si assumano con lui i rischi giudiziari legati alle azioni di disobbedienza civile, necessarie per affermare il diritto delle persone ad accedere alle pratiche di fine vita. Invito raccolto immediatamente dall’attivista Felicetta Maltese e dalla giornalista e bioeticista Chiara Lalli, che nel dicembre 2022 hanno accompagnato in Svizzera Massimiliano, toscano affetto da sclerosi multipla.

A disposizione di Soccorso civile, anche l’ex senatore Marco Perduca, Virginia Fiume, co-presidente del movimento paneuropeo di cittadini Eumans e altri dieci volontari. Le prossime persone malate che verranno accompagnate in Svizzera, non possono accedere al suicidio assistito in Italia in quanto, come nei recenti precedenti di Massimiliano, Romano e Elena Altamira, non sono in possesso di uno dei requisiti previsti dalla sentenza della Consulta 242 del 2019, detta Cappato-Antoniani, ovvero non sono “tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale”.

Nel nostro Paese, grazie alla disobbedienza civile di Cappato, per l’aiuto fornito a Fabiano Antoniani, e alla sentenza 242 della Corte costituzionale l’aiuto al suicidio è possibile legalmente quando la persona malata che ne fa richiesta è affetta da una patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze fisiche o psicologiche, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli e, appunto, è tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. Tali condizioni devono essere state verificate dal Sistema sanitario nazionale, come accaduto nel caso di Federico Carboni, il quale lo scorso giugno ha potuto accedere al suicidio assistito senza che l’aiuto fornito configurasse reato.



[Fonte Wired.it]