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lunedì, Mag 04

Sul fondale del mar Tirreno c’è la più alta concentrazione di microplastiche mai registrata



Da Wired.it :

Un team di ricerca internazionale ha scoperto che sul fondo del nostro mare ci sono 1,9 milioni di frammenti di plastica per un metro quadrato di superficie. Lo studio su Science

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(foto: Louisa Gouliamaki/AFP via Getty Images)

Ogni anno oltre 10 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica finiscono nel mare e negli oceani. Di queste, solamente l’1% è quella che vediamo galleggiare, nelle ormai famose isole di plastica. Mentre ben il restante 99% finisce sul fondale marino. E ora, un nuovo studio appena pubblicato su Science ha dimostrato che nel mar Tirreno è presente la più alta concentrazione di microplastiche finora registrata sui fondali marini del mondo. Infatti, secondo il team di ricercatori delle università di Manchester, Durham e Brema in collaborazione con il National Oceanography Centre (Noc) e l’Istituto francese di ricerca per lo sfruttamento del mare (Ifremer), oggi si stima che nel mar Tirreno sono presenti ben 1,9 milioni di frammenti di plastica per un metro quadrato di fondale marino.

Sebbene sapessimo già che il 99% delle microplastiche arriva sul fondale marino, finora non era stato chiarito come e dove finisse effettivamente. Servendosi di campioni di sedimenti, mappe dei fondali marini e modelli di correnti oceaniche profonde, i ricercatori hanno osservato che queste ultime fungono come una sorta di nastri trasportatori, che muovono piccoli frammenti di plastica e fibre sul fondo del mare. Queste correnti profonde controllano la distribuzione di microplastiche e possono concentrarle all’interno di enormi accumuli di sedimenti, in veri e propri hotspot molto simili alle cosiddette “isole di plastica” che si formano in superficie. “Quasi tutti hanno sentito parlare delle famigerate isole di rifiuti di plastica galleggiante, ma siamo rimasti scioccati dalle alte concentrazioni di microplastiche che abbiamo trovato in profondità, sul fondale marino”, spiega l’autore dello studio Ian Kane, dell’università di Manchester.

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(immagine: Dr Ian Kane)

Le microplastiche, precisano i ricercatori, non sono distribuite uniformemente, ma vengono trasportate da potenti correnti profonde che le concentrano in determinate aree. “La plastica è diventata un nuovo tipo di particella di sedimento, che viene distribuita sul fondo del mare insieme a sabbia, fango e sostanze nutritive”, commenta il co-autore Florian Pohl, dell’ università di Durham. “Pertanto, i processi di trasporto di sedimenti come le correnti marine profonde concentreranno le particelle di plastica in determinate posizioni sul fondo del mare, come dimostrato dalla nostra ricerca”.

Le microplastiche che si depositano sul fondale marino sono costituite principalmente da fibre tessili, che non vengono efficacemente filtrate negli impianti di trattamento delle acque reflue e che raggiungono così fiumi e mari. E, una volta finite in mare, le microplastiche possono essere raccolte e trasportate dalle correnti marine profonde, che trasportano anche acqua ricca di ossigeno e sostanze nutritive. Ciò significa, spiegano i ricercatori, che gli accumuli di microplastiche possono anche ospitare importanti ecosistemi, aumentando di conseguenza il rischio di essere consumate e assorbite dagli organismi marini. “La nostra ricerca ha dimostrato come studi dettagliati sulle correnti dei fondali marini possano aiutarci a ricostruire i percorsi di trasporto della microplastica nelle acque profonde”, spiega il co-autore Mike Clare, del National Oceanography Centre. “I nostri risultati evidenziano la necessità di interventi politici per limitare il flusso futuro di materie plastiche negli ambienti naturali e ridurre al minimo gli impatti sugli ecosistemi marini”.

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[Fonte Wired.it]