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mercoledì, Mag 06

Sulla regolarizzazione dei migranti il M5s è diventato sovranista per arginare la crisi dei consensi



Da Wired.it :

La ministra dell’Agricoltura Bellanova si è dichiarata a favore di una regolarizzazione temporanea di sei mesi per gli stranieri impiegati nei campi: il Movimento ha deciso di bloccare tutto, ma è una battaglia necessaria per l’eliminazione della schiavitù

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(foto: Tullio M. Puglia/Getty Images)

Se c’è un’attività che non si è mai fermata durante il lockdown, quella è il caporalato. Senza contratti, senza permessi, senza codici Ateco, migliaia di persone hanno continuato a lavorare nei campi per una manciata di euro al giorno, portando avanti la produzione di padroni senza scrupoli. La cronaca di queste ultime settimane ci racconta di arresti da Treviso a Perugia ad Asti per lo sfruttamento dei lavoratori nei campi. Mentre si consuma questo dramma, in altri campi, quelli dell’agricoltura formale, se ne prospetta un altro. Mancano lavoratori per la stagione della raccolta, come conseguenza delle limitazioni dovute all’emergenza sanitaria in corso.

Mancano all’appello tra i 270mila e i 350mila lavoratori”, ha sottolineato la ministra delle politiche agricole, Teresa Bellanova. Un disastro per un pilastro dell’economia italiana quale è la filiera agroalimentare. Da qui la proposta di regolarizzare centinaia di migliaia di immigrati irregolari, così da offrire nuove sacche di lavoratori a un settore in ginocchio e, allo stesso tempo, assestare un duro colpo al caporalato. La ministra Bellanova ha parlato di un provvedimento che possa riguardare 600mila persone, in cui possano rientrare anche altre tipologie di professionisti in nero – colf e badanti in particolare. La ministra dell’interno Luciana Lamorgese è invece sulla linea di numeri più contenuti, si parla di 250-300mila lavoratori. Chi invece si è messo di traverso e sembra intenzionato a fare le barricate contro ogni tipo di regolarizzazione è il Movimento 5 stelle. “Possono fare tutte le riunioni che credono ma le decisioni le prendono poi Conte con i capi delegazioni, ed è lì che faremo saltare il banco”, ha detto una fonte anonima pentastellata all’Adnkronos. E questo ha fatto salire la tensione nell’esecutivo, con il Partito democratico che ha accusato i grillini di essere rimasti indietro di un anno, quando governavano con la Lega.

In effetti, l’opposizione a ogni forma di regolarizzazione dei lavoratori stranieri è uno dei pilastri dei sovranisti di casa nostra. Il leader leghista Matteo Salvini ha sempre dimostrato grande attenzione al made in Italy agroalimentare, trasformando i suoi profili social in bacheche da food blogger tra arance, pomodori, olio e altre primizie tricolori. Senza mai però preoccuparsi delle modalità con cui quei prodotti sono arrivati nelle grinfie dei suoi filtri Instagram, spesso cioè con il lavoro in nero e lo sfruttamento disumano di un esercito di immigrati irregolari. Lo stesso Salvini sa ma fa finta di non sapere che la regolarizzazione di queste persone è una battaglia necessaria per l’eliminazione di una schiavitù che in certi territori italiani continua a esistere, ma anche che è una misura ancor più importante in un momento come quello attuale dove l’agricoltura non se la passa per niente bene e in cui si potrebbero dunque prendere due piccioni con una fava intraprendendo questa strada.

La sua storia politica, il suo metodo di costruzione del consenso, fa però sì che debba gridare allo scandalo. Stupisce però che a mettersi di traverso sia anche quel Movimento 5 stelle che si è sempre raccontato come attento alla marginalità sociale, alle tematiche agroambientali e via dicendo. Il partito del reddito di cittadinanza diventa oggi il partito che non ha interesse a tirare fuori dalla palude dello sfruttamento centinaia di migliaia di lavoratori. Una giravolta che a ben pensarci è però solo l’ennesima a cui il Movimento ci ha abituato da quando è al governo, che fosse con la Lega o con il centro-sinistra.

La linea sovranista di oggi del M5s sul tema della regolarizzazione non è comunque un caso, ma solo una precisa strategia politica di andare lì dove tira il vento. Raccontare al popolo italiano che mentre muoiono migliaia di persone per il Covid-19 il governo pensa ai migranti, il modo cioè in cui la mettono giù Salvini e Meloni, non fa bene a un partito che da ormai un anno sta passando una profonda crisi dei consensi. Governare significa spesso prendere decisioni che per quanto giuste possano apparire impopolari: regolarizzare migliaia di immigrati irregolari rientra in questo insieme. Ed è proprio quello che lo zoppicante Movimento Cinque Stelle oggi non può permettersi.

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[Fonte Wired.it]