Non ha niente a che fare con le criptovalute e nemmeno con i vari sistemi di pagamento digitale che siamo abituati a utilizzare. Il progetto GNU Taler nasce infatti con l’obiettivo di creare uno strumento di pagamento “etico”, ispirato alla filosofia open source e pensato per garantire la massima privacy degli utilizzatori. Le prime adozioni del sistema stanno interessando vari paesi europei. Progetti sperimentali si registrano in Austria, Germania e a livello di percorsi legati alle iniziative dell’Unione Europea.
Il sistema può ricordare alcune applicazioni proprietarie come l’italiana Satispay, lo svedese Swish o il danese MobilePay, L’idea di base, in pratica, è quella di creare un fondo di denaro attraverso il versamento da conto corrente sul proprio portafogli (wallet) e utilizzarlo per gli acquisti. La differenza, rispetto ad altri servizi del genere, è legata al livello di privacy che il sistema garantisce.
Tutte le informazioni che seminiamo online quando facciamo acquisti
Quando si parla di privacy, il primo pensiero corre alla navigazione sul web. In realtà, le attività che generano più dati riguardo ai nostri comportamenti sono quelle relative agli acquisti. Questo per due motivi. Il primo è che le abitudini di consumo sono di grande interesse per le società di marketing e quelle pubblicitarie. Il secondo è che nel processo di acquisto le informazioni sono potenzialmente registrate da un gran numero di soggetti.
Quando facciamo un acquisto online, il venditore registra ovviamente tutte le informazioni che ci riguardano, così come (nel caso di beni fisici) alcune finiranno nelle mani del corriere che ci consegnerà il prodotto. Fin qui tutto normale, e a livello di privacy non ci possiamo fare nulla. Ci sono poi quelle informazioni che possono essere registrate dai sistemi che monitorano gli acquisti effettuati attraverso gli annunci pubblicitari e quelle che può raccogliere il nostro gestore di posta elettronica.
Nel caso di Gmail, per esempio, tutti i messaggi di posta elettronica che vengono categorizzati come conferma di acquisto vengono raccolti in una specifica categoria. Google ha dichiarato di non usare in alcun modo quei dati, ma la semplice esistenza di una categoria del genere significa che è fin troppo facile individuare gli acquisti tramite le ricevute inviate tramite email.
Infine, gli altri soggetti che possono raccogliere informazioni sui nostri comportamenti sono i gestori dei sistemi di pagamento. Che si tratti di una classica carta di credito o una piattaforma come PayPal, ogni nostro acquisto verrà inesorabilmente registrato. Anche in questo caso, l’utilizzo dei dati collezionati è regolato dalle norme sulla privacy di ogni singolo servizio e, normalmente, è espressamente escluso l’utilizzo di queste informazioni a scopo di profilazione.
Fidarsi è bene, anonimizzarsi è meglio
Il progetto GNU Taler adotta un approccio diverso da quello delle piattaforme di pagamento proprietarie, ispirandosi alle logiche di massima trasparenza che caratterizzano i sostenitori del software aperto. Nella pagina dedicata ai principi alla base del suo sviluppo, si legge per esempio che “GNU Taler deve raccogliere le informazioni minime necessarie: i dati che non vengono raccolti o non vengono più memorizzati non possono essere compromessi”.