Di tutti gli ingredienti avvincenti della serie, intrisa di azione, mistero, violenza, thriller e alcune escursioni nella dark comedy – quello che lascia senza fiato all’inizio sono gli effetti speciali, nello specifico quelli utilizzati nella messa in scena degli incendi, con cascate di fuoco color salmone lingue fiammeggianti che si arrampicano sui muri. Era dai tempi di Fuoco assassino che sullo schermo non vedevano una rappresentazione di abitazioni in fiamme tanto spettacolari, terrificante e affascinanti che mostrano il fuoco come un’entità viva, quasi senziente e diabolica. Purtroppo, pare che il budget non fosse sufficiente per iterare scene analoghe, pressoché assenti nella maggior parte degli episodi. Smoke – Tracce di fuoco diventa molto più interessante nel momento in cui scopre – grazie a un’escalation di rivelazioni stupefacenti – le carte dei suoi personaggi, apparentemente irreprensibili ma in realtà rei di azioni disdicevoli. La narrazione scorre su più binari che procedono paralleli e poi finiscono per intersecarsi. Ognuno corrisponde a un personaggio col proprio carico di traumi e segreti, di imperfezioni e peccati.
Robert Falconer
C’è una forte cesura, sempre a livello narrativo, nel mezzo: se la prima parte mette il piromane solitario e disturbato a confronto con lo “stabile” padre di famiglia Dave -, la seconda contrappone l’alienato protagonista alla traumatizzata collega Michell. Alla fine, tutta la narrazione converge su Dave e sull’insondabile squallore della realtà in antagonismo con la sua visione deformata. Quei lampi di presa di coscienza sono rappresentati nella serie dai momenti in cui Gudson si vede riflesso nella specchio e vede proiettato in esso un altro da sé, ma non è in grado di capire se quello che vede è il vero Dave oppure la sua versione del Dave che vorrebbe essere. L’interpretazione di Egerton è appassionata e carismatica; si noterà l’attento lavoro che ha fatto sulle espressioni del viso, sul timbro della voce e sulla gestualità per lasciar trapelare il meschino nascosto dietro l’affascinante. Smoke – Tracce di fuoco è proprio questo: la storia di un uomo e delle cose che si fanno per non ammettere con sé stessi di non piacerci, di essere vulnerabili e, soprattutto, infelici.