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mercoledì, Dic 16

Tecnologia, cos’hanno comprato di più gli italiani nel 2020



Da Wired.it :

Crescono i piccoli elettrodomestici, i dispositivi per didattica e lavoro a distanza, auto elettriche e droni. Calano gli smartphone. La fotografia di Findomestic

“L’andamento dei consumi degli italiani nel 2020 riflette i cambiamenti radicali innescati dall’emergenza sanitaria: l’esplosione dello smart working e della didattica digitale integrata hanno restituito centralità alla dimensione familiare e la casa diventa, al contempo, un rifugio e uno spazio sempre più votato al benessere. Così Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic, commenta i dati del report annuale dell’istituto specializzato nel credito al consumo, che prende in considerazione quel 6,3% di spesa totale degli italiani dedicata agli acquisti di beni durevoli, che nel 2020 si è ridotta dell’11,4% rispetto al 2019 (fermandosi a 61,3 miliardi di euro), in linea con il trend dei consumi totali (-11,3%).

Lo scenario generale vede un calo di 424mila occupati in Italia (febbraio-ottobre), dei redditi -3,7% e dei consumi -11,3% (dati Istat, gennaio-settembre). I consumi durevoli esaminati da Findomestic sono composti per il 55% dai veicoli (-15,7% a valore) e dai beni per la casa al 45% (-5,6%), ambito che comprende mobili (-10,6%) e tecnologia consumer (-0,1%), settore che tiene meglio di altri grazie al decisivo contributo dell’ecommerce (+46%).

“Si interrompe la dinamica positiva che durava da sei anni consecutivi, mentre il lifestyle si orienta su funzionalità, sicurezza e comfort degli ambienti domestici. Lo spiegano chiaramente due dati: il +30% dei congelatori e il +37% dei wine cabinet”, osserva Bardazzi. L’altro dato testimonia la “trasformazione tecnologica” della casa, con la crescita del valore di segmenti come l’information technology (+23,5%) e i piccoli elettrodomestici (+9,5%). Dal 27esimo Osservatorio Findomestic emergono così i sei trend tecnologici degli italiani nel 2020.

La workstation domestica

Il digitale è tra i pochi settori che registrano una dinamica positiva in un quadro generale di contrazione dei consumi nel 2020: smart working e didattica a distanza spingono gli acquisiti di webcam (+60,3%), personal computer (+53,1%), auricolari (+47,7%) e tablet (+20,7%) “jolly prezioso” per la connettività degli studenti, ma il settore comprende anche videogiochi, consolle, stampanti, monitor.

L’information technology, nel complesso, cresce del 23,5% per un giro d’affari di 2,43 miliardi di euro, con vendite in ascesa lungo l’intero arco dell’anno. I numeri dell’It si sono impennati in coincidenza con il lockdown, dopo il +7,7% di gennaio e il +3,6% di febbraio: +19,5% a marzo, +22,5% ad aprile e +47,8% a maggio. Le performance si sono attestate in seguito su livelli sostenuti, come dimostra il +35,8% di settembre.

La quota di spesa più consistente si è concentrata in Lombardia con 480 milioni (+30%), seguita dal Veneto e dall’Emilia-Romagna con 248 milioni (rispettivamente +20,9% e +22,1%). Ai numeri dell’It contribuisce lo sviluppo dell’e-commerce, che incide sugli acquisti con una quota del 26,5%, segnando un’accelerazione del 53% rispetto allo scorso anno.

Postazione di lavoro in smartworking Foto di Anete Lusina da Pexels
Postazione di lavoro in smartworking Foto di Anete Lusina da Pexels

Smartphone ancora in calo

Nonostante il boom degli acquisti sul web (+61,9%, per un’incidenza del 14%) è in passivo il bilancio della telefonia, che perde il 6,9% (previsione 2020) arretrando a 5,31 miliardi complessivi. Eppure, l’anno era partito con il piede giusto: +4,6% a gennaio e +0,4% a febbraio. Poi il crollo, -49,6% sia a marzo che in aprile. Dopo un maggio di assestamento (-1,4%), la ripresa è scattata in estate con picchi del +13,6% a giugno e del 13,2% ad agosto. Non abbastanza, per recuperare le pesanti perdite subite per effetto del lockdown.

Pesa il tonfo degli smartphone (-8,7%), per il secondo anno consecutivo. In forte crescita, al contrario, il mercato delle cuffie (+47,7%) e dei wearables (+8,7%), non sufficienti per compensare il dato complessivo. In Lombardia si registra la spesa maggiore (un miliardo di euro) e, nonostante la flessione del 6,5%, la regione continua a rappresentare il 19,5% della spesa totale, seguita dal Piemonte (-5,3%) seconda per volume di mercato con 489 milioni di euro.

Volano i droni

L’elettronica di consumo limita i danni e chiude l’anno in calo del 3,1%, attestandosi a 1,83 miliardi. Televisori in flessione (-2,8%) mentre le casse sono in crescita (+3,6%) e i droni volano con il +54% “probabilmente per la voglia di aria aperta degli italiani dopo il lockdown”, dice Bardazzi. Nel quadro annuale, le perdite si concentrano tra marzo (-42,2%) e aprile (-40,3%) e giugno è stato il mese più favorevole (+27,9%). In Lombardia, regione leader del mercato, la spesa raggiunge i 345 milioni (-0,9%), davanti al Veneto con 163 milioni (-3,7%) e all’Emilia-Romagna con 153 milioni (-2,5%). Anche per i prodotti di elettronica diventano sempre più rilevanti gli acquisti online, con una progressione annua del 41,1% e un peso del 21% sul totale dei consumi del segmento.

Televisore (Getty Images)
Televisore (Getty Images)

Casa dolce casa

“Chiusi in casa, gli italiani si sono improvvisati cuochi e parrucchieri, ma hanno anche voluto trasformare la propria abitazione in un ‘rifugio’ sicuro di benessere e intrattenimento: ecco spiegato sia l’andamento favorevole dei piccoli elettrodomestici nel comparto tech, con un bilancio in aumento del 9,5% e un valore di 1,7 miliardi di euro, sia al tempo stesso l’exploit di congelatori (+30,1%) e wine cabinet (+36,7%), prodotti di nicchia in controtendenza tra i grandi elettrodomestici, nel complesso in calo previsto del -5,5% per 3 miliardi complessivi”, spiega Bardazzi.

A spingere i piccoli elettrodomestici sono state le vendite di tagliacapelli (+60,6%) e di robot da cucina (+28,2%). Anche in questo settore cresce l’apporto degli acquisti e-commerce: +53,9% in valore e incidenza al 34,8%. Termometri digitali in crescita del 345%. L’intero settore degli elettrodomestici rallenta però a -0,7% per un valore di 4,6 miliardi.

Boom ecommerce

“Oggi oltre la metà degli italiani, il 56%, preferisce comprare su internet anziché in negozio – spiega Rosita Landolfi, dell’Osservatorio Findomestic -. È la prima volta che i canali digitali scavalcano quelli fisici nelle intenzioni d’acquisto, la tendenza è rimasta con l’allentamento delle restrizioni tant’è che oggi il 44% dichiara di acquistare di più su web rispetto all’era pre-Covid e andrà consolidandosi. Significativo è l’8,8% registrato dall’alimentare acquistato online”. Da marzo ad oggi il 22% degli italiani ha fatto per la prima volta la spesa alimentare online.

La tecnologia consumer è però la prima merceologia acquistata online, con il 20,3% del totale ed è anche il settore ad aver beneficiato di più del contributo dell’online con un incremento della spesa (+46%) che ha raggiunto un’incidenza del 21,9% sul totale ed è riuscito a compensare nei primi 9 mesi dell’anno la riduzione del canale fisico (-8%), permettendo al comparto di chiudere sui livelli del 2019 (-0,2% gennaio-settembre).

Corre solo l’auto “verde”

Il comparto auto ad alimentazione alternativa (ibride, elettriche, Gpl e metano) è l’unico in territorio positivo (+8,9%) nell’immatricolato, che registra un calo del -30,7% rispetto al 2019. È green una vettura su quattro tra quelle di nuova immatricolazione (25%), con una conseguente erosione delle quote di mercato sia dei veicoli a benzina (40% delle vendite, -39,4% sul 2019) che diesel (35% del totale, -44,1%).

Nella mobilità sostenibile le auto a motorizzazione elettrica sono protagoniste di un boom, con una crescita del 73% (rappresentano il 64,1% del comparto green); perdono appeal, al contrario, i veicoli alimentati a Gpl (-39,9%) e, in parte, anche quelli a metano (-12,4%). In calo il mercato a valore per auto nuove (-19,3%), usata (-13%) e motoveicoli (-8,3%).

Foto di Gerd Altmann da Pixabay
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il credito al consumo

Il mercato del credito al consumo registra, dopo i primi 10 mesi dell’anno, una flessione delle erogazioni del 22,2% (dati Assofin), mentre Findomestic si attesta al -20,6%, dopo aver toccato punte negative nel mese di aprile, rispettivamente del -65,7% e -71,8%.

“Il 2020 era partito con uno slancio positivo, con una crescita nei primi due mesi rispetto al 2019 (+4,5% e +3%), ma l’effetto lockdown ha frenato la domanda, e in un contesto simile anche il credito al consumo è stato penalizzato – spiega il direttore generale di Findomestic, Gilles Zeitoun -. La ripresa è stata difficoltosa, ma Findomestic si è dimostrata in grado di rispondere alle esigenze del pubblico, accogliendo 59.300 richieste di sospensione dei rimborsi, aderendo alla moratoria Assofin, formulando un presito personale flessibile, garantendo la cessione del quinto in via digitale e offrendo un prestito green a tasso vantaggioso per i prodotti ecosostenibili. Per l’anno prossimo prevedo un recupero parziale dei beni durevoli del 5-6% e il mercato del credito al consumo, che amplifica sempre le variazioni, potrà crescere del 10-15%. Per Findomestic, speriamo che tale tendenza sia almeno del +15% e, per rinforzare la nostra posizione sul mercato, accompagneremo fortemente la tendenza al consumo sull’ecommerce”.

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[Fonte Wired.it]