Seleziona una pagina
venerdì, Ott 14

Televisori 8K e MicroLED fuori dal mercato Europeo? Ecco che succederà a marzo se non cambiano le regole

da Hardware Upgrade :

L’8K Association suona l’allarme: se nei prossimi tre mesi non
cambier qualcosa il futuro dell’8K sar a rischio in Europa per
via di un nuovo regolamento che entrer in vigore a marzo 2023 e che si
occuper di stabilire nuovi limiti di consumo energetico. Limiti che,
stando alle attuali specifiche del prossimo regolamento, sono talmente
severi che di fatto non possono essere rispettati dai televisori 8K e dai
televisori microLED portando quindi ad una loro possibile esclusione
dal commercio in Europa
.

L’associazione spiega
quale sia il problema, a partire dal parametro Energy Efficiency Index
(Indice di Efficienza Energetica, di seguito abbreviato in EEI). In
particolare l’EEI prende in considerazione il consumo energetico dello
schermo e la sua area. A marzo del 2019 l’EEI fu definito per i
dispositivi 8K e per quelli basati su tecnologia microLED, stabilendo il 1
marzo 2023 come data ultima per la conformit. Allora fu stabilito che il
consumo dei dispositivi 8K e dei dispositivi microLED dovesse essere al
massimo uguale a quello dei dispositivi 4K. L’associazione afferma di aver
gi avuto modo di verificare che nessun televisore 8K attualmente
esistente in grado di rispettare questi limiti
, con il rischio di
conseguente esclusione dal mercato europeo.

Secondo l’8K Association il problema sta nel fatto che i limiti EEI
fissati per i dispositivi a risoluzioni superiori al 4K sono stati
definiti prima che i prodotti fossero effettivamente disponibili, e quindi
stabiliti in maniera arbitraria e teorica a differenza di quanto avvenuto
con i precedenti televisori 4K e HD che sono stati verificati in maniera
tecnica e scientifica in laboratorio, giungendo ad una definizione
ragionevole dei limiti EEI.

Scrive l’associazione:

“Questa mancanza di un’analisi scientifica
adeguata per questi dispositivi 8K e microLED una svista inquietante e
che ha molte sfortunate conseguenze. Ma il comitato di regolamentazione
ha la possibilit di affrontare nuovamente questo problema prima che il
regolamento entri in vigore il prossimo marzo. Secondo
l’articolo 8 delle loro linee guida operative
, dovrebbero tenere
una riunione di revisione prima della fine del 2022. Sembra che non
abbiano intenzione di tenere questa revisione in questa fase. Come
mai?”.
Ovviamente l’auspicio dell’associazione che la revisione
del regolamento venga effettuata, adottando il medesimo approccio
tecnico-scientifico che ha portato a stilare i limiti EEI riferiti alle
precedenti tecnologie.

L’associazione spiega poi che i pannelli a cristalli liquidi sono
provvisti di una speciale matrice nera che ha lo scopo di coprire quelle
parti di circuiteria che circondano i pixel e sono necessari al loro
funzionamento. La matrice altrettanto necessaria per ridurre la
dispersione della luce proveniente dalla sorgente di illuminazione e la
struttura della matrice , per via di standard di progettazione ormai
consolidati, pressoch costante a prescindere dalla risoluzione del
panello.

Spiega l’associazione:

Un tipico televisore 8K da 65 pollici
avr una densit di pixel maggiore rispetto ai display 4K, motivo
principale per cui offrono una migliore qualit dell’immagine. In
effetti, la densit dei pixel doppia rispetto a quella della versione
4K. Con un componente dell’infrastruttura di dimensioni quasi costanti,
ci significa che la parte del pixel che passa la luce (rapporto di
apertura) molto pi piccola nei display 8K rispetto ai display 4K. Di
conseguenza, necessaria una maggiore potenza di retroilluminazione per
creare la stessa luminanza sullo schermo della TV 4K di dimensioni
equivalenti. Un problema simile esiste anche per i display OLED 8K
“. 

In altre parole, il fatto che un televisore o display 8K consumi di
pi di un display 4K un aspetto fisiologico
, dovuto anche al fatto
che le operazioni di elaborazione del segnale richiedono giocoforza
maggior potenza di calcolo per pilotare il quadruplo dei pixel rispetto ad
un pannello 4K.




L’8K Association ammette che sia necessario un lavoro per affrontare il
maggior consumo energetico dei display 8K, citando ad esempio l’adozione
di nuovi materiali, l’evoluzione delle tecnologie, aspetti costruttivi e
la maggior efficienza dei processori. Si tratta per di una strada lunga
che richiede tempo. Se da un lato l’associazione riconosce la necessit di
adottare un percorso che porti alla riduzione del consumo energetico dei
dispositivi 8K, dall’altro evidenzia che la commissione di
regolamentazione non ha ancora tenuto conto di questi aspetti, e pertanto
una revisione del regolamento entro la fine dell’anno ancor pi urgente.

L’eventuale impossibilit di commercializzare televisori 8K in Europa
avrebbe un effetto domino di conseguenze su tutta la filiera non solo
della produzione dei TV, ma anche per i creatori di contenuti e per i
consumatori.

Sottolinea ancora l’associazione:

Considerato specificamente nel contesto
europeo, l’impatto sar pi grave: la comunit dell’UE non avr
l’accesso alle tecnologie e ai servizi 8K che altre regioni avranno. I
consumatori dell’UE non saranno in grado di acquistare display
compatibili con 8K e quindi verr negato non solo i dispositivi
all’avanguardia/a prova di futuro, ma anche il pieno accesso ai
contenuti 8K, ad esempio tramite OTT. Ci sar un effetto frenante sulle
imprese di produzione e distribuzione dell’UE poich non ci sar
l’accesso dei consumatori dell’UE a qualsiasi contenuto 8K. Di
conseguenza, i creatori non saranno in grado di mantenere la parit con
i loro colleghi in tutto il mondo. L’impatto sull’elettronica di consumo
dell’UE forse pi evidente: ai produttori di TV verrebbe negata una
base di consumatori locali e, di conseguenza, avrebbero una base di
consumatori potenziali complessivamente inferiore
“.

L’associazione esorta quindi chiunque, come produttore, autore o
consumatore, possa ritenersi negativamente colpito da questo nuovo
regolamento di rivolgersi
alle autorit europee
per esprimere le proprie opinioni,
sottolineando l’urgenza dei una revisione delle normative. 

Source link