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Tempesta solare, la più potente investì la Terra 14mila anni fa, ma cosa accadrebbe se si verificasse oggi?

da | Giu 3, 2025 | Tecnologia


La tempesta solare più violenta mai verificata sul nostro pianeta non è stata nel 775 d.C. come pensavamo finora. Ma oltre 14 mila anni fa. A riferirlo è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Earth and Planetary Science Letters dai ricercatori dell’Università di Oulu, in Finlandia, che hanno appunto trovato le prove della più antica e violenta tempesta solare che ha colpito la Terra durante l’ultimo periodo dell’ultima era glaciale.

Cos’è una tempesta solare

Ricordiamo brevemente che una tempesta solare, o tempesta geomagnetica, è un fenomeno durante il quale il Sole rilascia grandi quantità di particelle cariche che, entrando nella nostra atmosfera, possono influenzare il campo geomagnetico del pianeta. Durante una tempesta, infatti, le emissioni che derivano dalla corona solare generano un flusso di particelle elettromagnetiche molto più forte rispetto al normale che investe la Terra, dando origine a correnti geomagnetiche indotte (Gics, Geomagnetically Induced Currents), che a loro volta possono causare blackout, interrompendo i moderni satelliti, le reti elettriche e le reti di comunicazione.

Gli eventi Miyake

Con la tempesta solare aumenta anche la produzione naturale di isotopi cosmogenici, come il radiocarbonio. Questi aumenti rapidi e massicci vengono nel tempo intrappolati negli anelli di accrescimento degli alberi, in ciò che gli esperti chiamano eventi di Miyake. Sebbene la comunità scientifica abbia collegato diversi eventi di Miyake al 994 d.C., al 663 a.C., al 5259 a.C. e al 7176 a.C., nessuno di questi ha superato il picco di radiocarbonio del 775 d.C.. Nel 2023, tuttavia, i ricercatori hanno osservato un aumento del 40% nel radiocarbonio in un anello di un albero fossilizzato corrispondente a 14 mila anni fa, anche se non sono riusciti a quantificare l’intensità dell’evento.

L’analisi sugli alberi

Per farlo, gli autori del nuovo studio hanno messo a punto un modello chimico-climatico, chiamato SOCOL:14C-Ex, specificamente progettato per ricostruire le tempeste di particelle solari in condizioni climatiche glaciali antiche. Questo nuovo strumento, quindi, ha permesso loro di confermare che l’evento di Miyake preso in esame è stato più intenso del 18% rispetto all’evento del 775 d.C, finora la tempesta solare più intensa mai registrata negli archivi degli anelli di accrescimento degli alberi. Dalle successive analisi, i ricercatori suggeriscono che si sia verificato tra gennaio e aprile dell’anno 12350 a.C. e che rispetto alla tempesta solare registrata in epoca moderna, questa antica è stata ben 500 volte più violenta. “L’evento antico del 12350 a.C. è l’unico evento estremo di particelle solari noto al di fuori dell’Olocene, gli ultimi circa 12 mila anni di clima caldo stabile”, afferma la co-autrice Kseniia Golubenko. “Il nostro nuovo modello estende la nostra capacità di analizzare i dati del radiocarbonio anche in condizioni climatiche glaciali.

Le possibili minacce

Sappiamo che le più recenti tempeste solari hanno rappresentato una minaccia per il nostro pianeta. Basta pensare al recente evento del 2003 che ha causato il blackout di una parte della rete ad alta tensione nel sul della Svezia. E se una tempesta potente come quella del 12350 a.C. colpisse oggi la Terra, spiegano gli autori, avrebbe impatti catastrofici, con blackout che potrebbero durare mesi, la quasi totale interruzione di internet via satellite, televisione e comunicazioni e, infine, aurore boreali a latitudini sempre più basse.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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