La Terra è stata colpita da una tempesta solare moderata (categoria G2). L’evento è iniziato nella notte tra il 12 e il 13 giugno, in anticipo rispetto alle previsioni. Nelle scorse ore, il Centro meteorologico spaziale (Swpc) della Noaa – l’agenzia statunitense che tra le altre cose monitora le condizioni dell’atmosfera – aveva infatti emesso un avviso per segnalare una tempesta geomagnetica di classe G2 in arrivo sabato 14 giugno, che potrebbe ancora manifestarsi generando lievi disturbi ai satelliti e ai sistemi di comunicazione, ma anche la comparsa di aurore boreali.
Gli astronomi hanno rilevato un flusso di vento solare ad alta velocità proveniente da un buco nella corona solare, una regione dell’atmosfera esterna del Sole caratterizzata da una minore densità e temperature più basse rispetto alle aree circostanti. Qui le linee del campo magnetico del Sole “si aprono” verso lo spazio, consentendo ai flussi di particelle cariche di fuoriuscire più facilmente e a velocità significativamente più elevate. I buchi coronali sono costantemente monitorati dalla comunità scientifica, poiché sono associati ad alcune delle tempeste solari più intense registrate negli ultimi decenni.
Che cos’è una tempesta solare
Quando il vento solare raggiunge l’atmosfera terrestre, alcune delle sue particelle interagiscono con il campo magnetico del nostro pianeta, generando le cosiddette tempeste solari (o geomagnetiche), che a loro volta danno origine a fenomeni come le aurore boreali e, nei casi di maggiore intensità, possono compromettere il funzionamento delle infrastrutture tecnologiche globali. Tra gli effetti più comuni ci sono le interferenze elettromagnetiche, il sovraccarico delle reti elettriche e le alterazioni della ionosfera, che possono causare guasti ai sistemi di navigazione, interruzioni delle trasmissioni radio e possibili malfunzionamenti dei satelliti.