da Hardware Upgrade :
Quando si avvia un start-up e si cercano finanziamenti non basta focalizzarsi sulle idee, ma è necessario anche produrre parecchia documentazione, sia relativa al prodotto o servizio che si intende lanciare, sia relativa agli accordi con gli investitori. Quando si arriva al Round A di finanziamenti, in particolare, è fondamentale avere in mano un term sheet, documento che propone le clausole che saranno oggetto di discussione tra le parti coinvolte, utile per offrire commenti e riflessioni per assistere nella negoziazione. Per semplificare il lavoro di startup e investitori Portolano Cavallo, azienda specializzata nella consulenza legale per le imprese, ha messo a disposizione di tutti un modello di term sheet liberamente scaricabile e modificabile.
Cosa è un term sheet?
Quando una startup apre il primo round di finanziamenti, chiamato round A, per definire gli accordi si utilizza un documento chiamato in gergo term sheet, una lettera di intenti (detta anche memorandum d’intesa) che rappresenta il punto di arrivo relativo alle negoziazioni portate avanti sino a quel momento e pone le basi per quelle successive, relative ai successivi round. Non si tratta solitamente di un documento vincolante: firmandolo non si accetta di concludere la transazione, ma solo di proseguire le trattative in buona fede sulla base di quanto indicato. Fondamentalmente, il term sheet è pensato per:
- confermare l’intenzione di proseguire nelle trattative;
- cristallizzare quei punti su cui vi è già un accordo di massima;
- definire la struttura e la tempistica dell’operazione;
- disciplinare la fase successiva di negoziazione stabilendo tempi e modalità di svolgimento;
- identificare le questioni che dovranno essere oggetto di ulteriore negoziazione, nonché oggetto di una disciplina dettagliata nell’accordo di investimento.
Per supportare le startup e gli investitori nella stesura di questo documento, Portolano Cavallo a messo a disposizione di tutti un modello gratuito, scaricabile da questo indirizzo.
Come spiega l’azienda stessa, non si tratta di un modello da utilizzare identico, ma solo di una base di partenza: i contenuti dovranno essere rivisti e, se necessario, integrati sulla base delle specificità della startup e degli accordi che si intende prendere.
“A fronte di investimenti sempre più cospicui, continuano a mancare strumenti legali agili e condivisi tra gli operatori che possano semplificare e velocizzare il processo di investimento” – afferma Antonia Verna, partner di Portolano Cavallo – “L’auspicio è che questo documento possa offrire utili spunti di riflessione e sollecitare un lavoro collettivo di aggregazione ed elaborazione volto alla definizione di un term sheet accettato come standard dal mercato, come è stato fatto nel Regno Unito, Israele e Stati Uniti”.
“Abbiamo già utilizzato con successo questo documento e abbiamo deciso di metterlo a disposizione di tutti nell’intento di avviare momenti di confronto e dialogo costruttivo tra i diversi operatori del mercato Venture Capital italiano”, aggiunge Luca Gambini, partner di Portolano Cavallo.