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venerdì, Mar 05

Terza serata del Festival di Sanremo, non è finita finché non è finita



Da Wired.it :

Telecronaca telegrafica della nottata-giro di boa. Con le cover, i Negramaro in memoria di Lucio Dalla, Zlatan Ibrahimović in ritardo, Siniša Mihajlović intonato e una certa atmosfera da Aspettando Godot

Nella serata-maratona del giro di boa del Festival, delle cover, dei Negramaro in memoria di Lucio Dalla e della modella orgoglio italiano nel mondo Vittoria Ceretti, l’atmosfera in sala stampa è da Aspettando Godot, sarà perché si conosce l’inizio ma non la fine. Fiorello scherza, o forse no: “In scaletta ho letto le 2,05. Risposta di Amadeus: “Mettetevi comodi, che si balla”. Qui al primo piano del Casinò ciascuno nel proprio spazio: un po’ come in Dirty Dancing, “io non entro nel tuo e tu non entri nel mio!”. Però, con la prima esibizione, c’è poco da scatenarsi: Noemi e Neffa con Prima di andare via restano sottotono. Per fortuna passano in fretta il testimone a Fulminacci che, accompagnato da Roy Paci e da uno strepitoso Valerio Lundini, riesce a farci pensare positivo come Jovanotti nel 1994. Seguono Francesca Renga e la nipote di Loredana Bertè Casadilego con Una ragione in più, Extraliscio feat. Davide Toffolo e Peter Pichler con Medley Rosamunda, Fasma e Nesli con La fine e l’immancabile bello della diretta: il microfono non funziona, si rifà dopo la pubblicità. Ma con relax. Perché l’orchestra, a cui spetta la votazione, si è già espressa nel pomeriggio.

I Maneskin con Manuel Agnelli (foto: Jacopo Raule / Daniele Venturelli/Getty Images)

Bugo e I Pinguini Tattici Nucleari si divertono con Un’avventura, Francesca Michielin e Fedez con un mix pazzo che sa di Felicità, Random e i The Kolors con Un ragazzo fortunato. L’ologramma di Irama – lui resta in quarantena in albergo – prova a interpretare Cirano di Francesco Guccini. Poi, è il turno dei Måneskin: con Manuel Agnelli (e il brano Amandoti in versione dolcemente rock) è subito remembering X Factor 2017. Il gioco delle coppie continua con Willie Peyote e Samuele Bersani insieme per Giudizi universali: la mascherina copre la commozione e scatta il primo applauso in sala stampa, fino a ora per buona parte insoddisfatta. E per nulla ballerina. Piuttosto, impensierita: dov’è finito il bomber Zlatan Ibrahimović all’alba delle 23? Racconta di essere rimasto bloccato in autostrada fino a che non ha fermato un motociclista, per fortuna milanista, gli ha chiesto un passaggio per Sanremo e così “salvare il suo Festival” e presentare Gio Evan e i The Voice Senior alle prese con Gli anni (perdonali, Max Pezzali, perché hanno peccato).

Fiorello, intanto, è seduto in prima fila in platea, al posto dell’abbonato Rai. Si alza per farsi tagliare male i baffi da Amadeus, prima dell’ingresso dell’allenatore-gladiatore Siniša Mihajlović con cui formare gli “Abbadeus” e cantare Vagabondo. Effetto karaoke? Sì, un po’. La gara vera e propria prosegue con La Rappresentate di Lista e il pezzo Splendido splendente di e con Donatella Rettore: esibizione splendida splendente. Dopo è il turno di Arisa con Quando di Pino Daniele interpretata insieme a Michele Bravi: che bravi! A seguire: il nuovo quadro di Achille Lauro, splendente e bravo, grazie anche a Emma Marrone e a Monica Guerritore.

Amadeus e Fiorello (foto: Jacopo Raule / Daniele Venturelli/Getty Images)

Nell’epoca della dad (la didattica a distanza), Madame in versione insegnante ci porta a scuola con Prisencolinensinainciusol di Adriano Celentano. All right! Lo Stato Sociale, invece, ci rassicura: (questa serata) Non è per sempre. Annalisa e il chitarrista Federico Poggipollini ci illudono: La musica è finita. E invece no, perché è l’una di notte,  mancano sette esibizioni, Godot ancora non si vede. In compenso si materializzano prima Gaia con Lous and The Yakuza (Mi sono innamorato di te), poi Colapesce e Dimartino (Povera patria, testo, musica e voce inedita di Franco Battiato), dopo ancora i Coma_Cose con Alberto Radius e Mamakass (Il mio canto libero di Lucio Battisti).
Sulle note dei Negramaro, che tornano in scena a distanza di cinque ore, mi guardo attorno e penso: fino alla fine only the brave. Parte il countdown: 4- Malika Ayane, 3- Max Gazzè con Daniele Silvestri e la Magical Mistery Band, 2- Ermal Meta con Napoli Mandolin Orchestra, 1- Aiello con Vegas Jones, 0- la classifica dal gradino più alto del podio al decimo posto. Eccola:
Ermal Meta
Annalisa
Willie Peyote
Arisa
Irama
Lo Stato Sociale
Malika Ayane
Extraliscio e Davide Toffolo
Orietta Berti
Måneskin
E questo Godot avrebbe fatto meglio a farsi aspettare ancora un po’.

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[Fonte Wired.it]