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mercoledì, Feb 05

Tesla, -10%: titolo in caduta dopo il grande exploit


Dopo il grande exploit, il piccolo (sonoro) tonfo: così si riassumono le ultime 24 ore di Tesla sul mercato azionario, una giornata di alti (prima) e bassi (poi) che molto può raccontare sulle prospettive del gruppo e sullo stato di salute della Borsa a livello internazionale. Sul titolo TSLA al NASDAQ sembrano concentrarsi tutti i temi del momento – qualcosa che approfondiremo meglio nelle prossime ore – ma che occorre capire bene per evitare di cadere negli inganni opposti dei facili entusiasmi o degli immotivati catastrofismi.

La realtà odierna: Tesla sta per aprire le contrattazioni con un pre-market pari a -10% circa , il che più che dimezza i guadagni maturati ieri a fine corsa. Occhio agli aggiornamenti però: la situazione è estremamente volatile ed in pochi minuti il titolo è passato da -12% a -4%, assestandosi comunque in territorio fortemente negativo per tutta la fase pre-market.

I motivi della salita

Se ieri le azioni Tesla sono cresciute i motivi stanno in un incredibile stato di salute dei listini azionari, qualcosa che per molti è addirittura simile alla quiete prima della tempesta: mentre la Cina si ferma e l’industria automotive rallenta, appare quasi illogico tanto entusiasmo sulle Borse di tutto il mondo. Ma così è ed è questo il gioco al quale si partecipa: Tesla fa parte di quel gruppo di aziende che (anche alla luce delle altissime scommesse allo scoperto raccolte negli ultimi mesi) vede su di sé i riflettori più di ogni altra. Succede quindi che piccoli entusiasmi scatenino grandi acquisti, con il rischio però che piccoli intoppi scatenino gravi cadute.

I motivi della discesa

Dopo l’incredibile exploit degli ultimi giorni era quasi prevedibile che le prese di profitto non si sarebbero lasciate attendere. Chi si è trovato in tasca un incredibile gruzzoletto messo da parte nel giro di poche ore ha probabilmente ringraziato la fortuna per l’incredibile tempismo del proprio acquisto (al contrario di un fondo saudita, che solo pochi giorni fa ha venduto il 4,9% delle azioni Tesla, rinunciando così ad un guadagno potenziale miliardario). Vendite previste e prevedibili, che in realtà sono però iniziate già al termine delle contrattazioni di ieri quando dal +20% raggiunto le azioni hanno rallentato fino ad un +13%. Questa caduta è destinata a proseguire oggi partendo da -10%, il che significa aver perso per strada i tre quarti del guadagno messo a segno nell’ultima fiammata verso l’alto.

Quindi? Non è più tutto oro quel che luccica? Cosa può succedere in 24 ore per determinare una volatilità tale sul valore di una azienda nota e importante come Tesla?

E ora?

Troppe fibrillazioni non fanno bene alla salute, né a quelle degli investitori, né a quelle dell’azienda: solo Elon Musk (fondatore, CEO e icona del gruppo Tesla) ha mostrato intenso piacere nel manifestare le proprie vibrazioni, ma il suo è un caso a parte. Terminata la parentesi speculativa occorrerà tornare sui fondamentali: sono motivate le ragioni di un nuovo stabilimento produttivo in Texas? Quali sono le prospettive della Model Y? Quanto peserà lo stop produttivo e distributivo in Cina, dove la produzione della Model 3 aveva appena preso piede presso il nuovo stabilimento di Shangai?

Ora si torna ai temi della realtà, ai numeri, alle vendite, ai bilanci e al futuro dell’auto elettrica. Dietro le quinte, invece, la scommessa “short” continuerà a fare i propri giochi, che su Tesla sono diventati di importanza capitale. Per Musk è spesso e volentieri una questione di “uno contro tutti”, gioco che però dimostra di saper affrontare a testa alta. Altissima.



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