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New York ha deciso lo scorso marzo di consentire la sperimentazione dei veicoli a guida autonoma, così ho provato insieme ad alcuni colleghi il nuovo servizio Full Self Driving di Tesla, tra le prime ad aver messo a disposizione dei propri clienti questa tecnologia. Lasciatemi dire che è stata un’esperienza a metà tra la suspense di un film di fantascienza e la tranquillità di una passeggiata nel parco. O quasi.

La guida autonoma di livello 4 di Tesla con la funzione Full Self Driving.

L’inizio: più sicuro del previsto

La sorveglianza e la responsabilità di ciò che accade è ancora soggetta all’uomo. Alla guida non ho trovato, quindi, il Robot t-800 di Terminator, quello era in bella vista all’interno dello store (parlo di Tesla Bot), ma Thomas, umano in carne e ossa. La presenza di un conducente umano pronto a intervenire è obbligatoria, per legge. Thomas ha impostato la meta dal grande display centrale e attivato la funzione Full Self Driving. Insomma, due azioni sorprendentemente intuitive a cui è seguita l’attivazione con un doppio click sul pilota automatico.

Il Tesla Bot presentato nel 2023.

Il Tesla Bot presentato nel 2023.

La mano resta sul volante

Il traffico di New York non è certo per i deboli di cuore, ma la funzione “Naviga con il Pilota Automatico” ha affrontato la sfida con una disinvoltura che farebbe invidia ai migliori tassisti della Grande Mela. L’unica vera accortezza è tenere almeno una mano appoggiata al volante. Non serve stringerlo o seguire il volante. Anche l’attenzione può essere altrove, tanto è vero che il nostro driver si guardava a destra e a sinistra come un turista al primo giorno a Manhattan. Così la vettura ha iniziato a muoversi da sola senza necessità di girare il volante o accelerare. Attenzione! Se si viene ripresi dalla telecamera interna per 5 volte a non tenere il volante con almeno una mano, arriva la Punizione di Elon Musk: il sistema blocca la funzione Full Self Driving per una settimana. E non c’è hacker che tenga.

Display realistico

Sul grande display centrale, lo stesso che ha fatto scuola nel design degli interni di molte auto elettriche, la ricostruzione della situazione delle strade filmate dalle telecamere di Tesla è davvero fedele alla realtà. Il ritardo tra ciò che accade fuori e ciò che viene ricostruito sul display è davvero impercettibile. La visualizzazione sul display è dall’alto come se fosse frutto della crasi tra la cartografia delle strade e le immagini realizzate dalle telecamere. Si vedono riprodotti i semafori (gli unici a colori); le persone camminare e le biciclette; i camion in sosta; le auto ferme agli stop oppure ai semafori.

Come è andata

Ovviamente la curiosità era molta, ma stando dietro, senza cioè vedere il volante girare da solo, la sensazione è quella di essere su una normale vettura condotta da una persona. Frenate e accelerazioni sono progressive senza scossoni. In effetti, però, durante il nostro test, qualche guidatore newyorkese un po’ nervosetto ha tenuto a comunicarci il proprio disagio con una bella strombazzata. Per questa ragione, la funzione FSD ha tre livelli di reattività: Chill, Average, Assertive. Durante la prima metà del percorso abbiamo viaggiato in modalità Average e il comfort è stato davvero massimo insieme alla sensazione di sicurezza. Se si ha necessità di un approccio più incisivo a stop e semafori, basta aumentare il livello di reattività in Assertive, e la guida della vettura diventa così più briosa.

Per le manovre improvvise serve ancora l’uomo

Le telecamere verificano anche il giusto ingombro, evitando che la vettura si fermi a ogni minimo segnale esterno, come un autista che esce improvvisamente dalla vettura. La funzionalità Full Self Driving, inoltre, capisce quando lo scenario è poco sicuro e ferma la vettura fino a quando la situazione non rientra nei parametri corretti. Si tratta veramente di qualche secondo. In un caso, però, è servito ancora l’intervento umano perché un tassista, senza segnalare, si è fermato sulla carreggiata ed è sceso dalla vettura lasciando davvero poco spazio per una manovra. Il nostro driver ha ripreso il controllo, sorpassato l’ostacolo e ha reinserito con un doppio click la funzione.



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