Da Wired.it :
I dipendenti dei porti svedesi vogliono interrompere le consegne dei nuovi veicoli Tesla che entrano nel paese attraverso i quattro porti di Malmö, Göteborg, Trelleborg e Södertälje. Questa azione sta scatenando la più grave controversia sindacale che l’azienda abbia mai affrontato in Europa. Tommy Wreeth, presidente del sindacato svedese dei lavoratori che rappresenta 57.000 dipendenti del settore dei trasporti, ha dichiarato che il blocco inizierà il 7 novembre e, se proseguirà, “nessuna Tesla potrà varcare la frontiera svedese“.
Le ragione della protesta
I lavoratori portuali non sono impiegati direttamente da Tesla, ma stanno minacciando di bloccare le consegne in segno di solidarietà verso i lavoratori delle officine di riparazione svedesi che lavorano per l’azienda automobilistica e che sono in sciopero dal venerdì precedente. La loro protesta riguarda il rifiuto da parte dell’azienda americana di stipulare un contratto collettivo con il sindacato che li rappresenta, l’IF Metall.
In Svezia, i contratti collettivi regolano le relazioni tra i datori di lavoro e i loro dipendenti, compresi i termini di retribuzione, le pensioni, le condizioni di lavoro e altri benefici. Non è obbligatorio per un’azienda firmare un contratto collettivo, ma circa il 90% dei dipendenti svedesi è coperto da questi accordi. “Vorremmo che i nostri membri che lavorano alla Tesla avessero gli stessi diritti di chiunque altro sul mercato del lavoro svedese“, afferma Jesper Pettersson, portavoce dell’IF Metall. “Non vediamo alcuna ragione per cui la Tesla dovrebbe seguire regole diverse“. I lavoratori delle sette officine svedesi a marchio Tesla guadagnano meno e non hanno le stesse pensioni e assicurazioni degli altri meccanici del settore, sostiene Pettersson. Tesla non ha risposto alla richiesta di commento di Wired.
La Svezia, però rimane un mercato strategico per l’azienda di Elon Musk, con 16.309 nuovi veicoli immatricolati nei primi nove mesi di quest’anno, secondo i dati di Bloomberg. L’IF Metall sta cercando di convincere Tesla a firmare un contratto collettivo con i lavoratori delle sue officine di riparazione dal 2018, aggiunge Pettersson. “Un anno fa, [Tesla] ha deciso che no, non firmerà“, dice, aggiungendo che lo sciopero continuerà fino a quando non ci sarà un accordo. “Siamo pronti a scioperare per molto tempo“.