Il crollo non si ferma. Le vendite di Tesla in Europa hanno subito un nuovo tracollo a novembre 2025, confermando una tendenza negativa che dura ormai da oltre un anno. I dati diffusi dall’agenzia Reuters mostrano immatricolazioni dimezzate rispetto allo stesso mese del 2024 nei principali mercati del continente: -58% in Francia, -59% in Svezia, -49% in Danimarca. La Germania, dove la casa automobilistica fondata da Elon Musk possiede l’unico stabilimento europeo alle porte di Berlino, ha registrato a ottobre appena 750 veicoli venduti, meno della metà rispetto all’anno precedente. In Italia il calo è stato del 66% a giugno, una cifra ancora più deludente considerato che il mercato elettrico ha avuto un’impennata del 117% nell’ultimo mese. L’unica eccezione è la Norvegia, dove le immatricolazioni sono quasi triplicate toccando quota 6.215 unità.
Cosa succede a Tesla?
Un anno di perdite per Tesla, sale Volkswagen
I numeri dei primi dieci mesi del 2025 fotografano una crisi strutturale. Tesla ha perso circa il 30% delle vendite europee rispetto allo stesso periodo del 2024, secondo i dati dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea), l’ente che raggruppa i produttori del settore nel Vecchio continente. La quota di mercato nel segmento delle auto elettriche è scesa dal 12,6% di maggio 2024 al 7,2% di maggio 2025, stando alle analisi di Schmidt Automotive. Volkswagen ha conquistato la leadership tra i costruttori di veicoli elettrici vendendo 133.465 unità nei primi sei mesi dell’anno contro le 108.878 di Tesla, e il costruttore cinese Byd ha venduto in ottobre più del doppio delle auto della rivale statunitense.
Quali sono i motivi?
Le ragioni del declino sono molteplici. Le posizione politiche di Musk hanno alienato una parte significativa della clientela europea, in particolare in Germania dove l’imprenditore ha pubblicamente sostenuto Alternative für Deutschland (Afd), il partito di estrema destra tedesco. La partecipazione virtuale di Musk a un comizio elettorale dell’Afd nel gennaio 2025, durante il quale ha invitato i tedeschi a superare il senso di colpa per il passato nazista, ha scatenato un’ondata di boicottaggi. Aziende tedesche come la catena di farmacie Rossmann e il gruppo energetico LichtBlick hanno annunciato la dismissione delle loro flotte Tesla, mentre in Polonia il ministro dello Sport Slawomir Nitras ha invitato i cittadini a boicottare il marchio.
C’è poi il fatto che la concorrenza si è fatta sempre più agguerrita. Sul mercato europeo sono disponibili oltre 150 modelli elettrici prodotti da costruttori europei, cinesi, coreani e giapponesi. Come riporta ancora Reuters, un’indagine – condotta dalla società Escalent su oltre duemila acquirenti nei cinque maggiori mercati automobilistici europei – ha rivelato che il 38% degli intervistati ritiene che il marchio Tesla abbia orma perso la sua aura di novità e qualità.
Il caso italiano
Anche in Italia le immatricolazioni Tesla sono calate per sei mesi consecutivi fino a ottobre, mese in cui ha venduto appena 256 auto, il 47% in meno rispetto allo stesso mese del 2024, secondo i dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nei primi dieci mesi dell’anno il costruttore statunitense ha immatricolato 9.047 veicoli nel paese, con un calo del 33% e una quota di mercato scesa allo 0,7%. Il dato italiano è significativo perché, invece, il segmento delle auto elettriche nel paese è cresciuto del 72,9% nei primi cinque mesi del 2025: il problema perciò non riguarda il mercato elettrico in sé, ma proprio Tesla.
E quello norvegese
In Norvegia però è tutta un’altra storia. Tesla ha venduto nel paese scandinavo più automobili nel 2025 di qualsiasi altro costruttore nella storia nazionale, superando il precedente primato stabilito da Volkswagen nel 2016. Come riporta Reuters, i dati pubblicati lunedì 1 dicembre dalla Norwegian road federation (Ofv), l’ente che monitora il traffico stradale norvegese, indicano che il costruttore texano ha immatricolato 28.606 veicoli da gennaio a novembre, segnando un incremento del 34,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Tesla detiene oggi il 31,2% dell’intero mercato automobilistico norvegese.
Il successo motivazioni ben precise. La Norvegia è il paese con la più alta penetrazione di veicoli elettrici al mondo: a novembre il 97,6% delle nuove immatricolazioni riguardava auto a batteria. Il primato deriva da un sistema di incentivi costruito nell’arco di oltre vent’anni che ha reso i veicoli elettrici più convenienti di quelli tradizionali attraverso l’esenzione dall’Iva del 25% per le auto con prezzo inferiore a 500mila corone norvegesi, pari a circa 42.500 euro. L’impennata di novembre va però letta anche alla luce di un cambiamento imminente. Il governo di Oslo ha annunciato nel bilancio 2026 l’intenzione di abbassare la soglia di esenzione fiscale a 300mila corone a partire dal prossimo anno, per poi eliminare completamente il beneficio dal 2027. I consumatori norvegesi si sono perciò affrettati a completare gli acquisti prima dell’entrata in vigore delle nuove regole.



