da Hardware Upgrade :
Uno degli eventi più attesi dellanno è stato lAI Day di Tesla, tenutosi a fine settembre, ma le reazioni del pubblico e del mercato non sono, probabilmente, quelle che Musk si aspettava. Il 3 ottobre il mercato azionario ha registrato un calo pari all8% delle azioni Tesla e, se da una parte è fisiologico che un titolo perda terreno dopo un annuncio importante, dallaltra le azioni hanno subìto uno spilt 1:3 (ognuna è stata “divisa” in tre parti, riducendone il valore per singola unità ma aumentandone la quantità nel deposito titoli di ogni singolo azionista) circa un mese prima dellevento e adesso si trovano in una fase delicata in cui molto investitori fremono nellaspettare che il loro investimento aumenti di valore. A soffiare sul fuoco sono anche i risultati dellultimo trimestre e gli aggiornamenti (o la loro mancanza) sul programma di guida autonoma di Tesla e del di supercomputer Dojo: nel primo caso i numeri parlano chiaro e vedono la società di Musk infrangere per lennesima volta il record precedente, eppure qualcosa ha stonato, dal momento che alcuni si aspettavano volumi maggiori, attorno alle 400.000 unità.
Lhype creata attorno al rilascio dei risultati trimestrali era altissima, così come per Optimus e il software FSD, e questo ha reso gli annunci dellazienda texana unarma a doppio taglio, che ha finito per ferire la stessa Tesla. Emblematica è infatti la reazione seguita alla presentazione dei due robot, che può essere definita tiepida, scettica, se non direttamente piuttosto delusa: uno di loro non è in grado di camminare, laltro sì, ma non in modo fluido e sicuro.
I video presentati da Musk hanno paradossalmente peggiorato le cose agli occhi di un pubblico cui per mesi era stata messa davanti unimmagine molto diversa di Optimus; lucido, umanoide, futuristico, sembrava una delle comparse robotiche di un film di fantascienza, pertanto la realtà di robot dalle movenze incerte, assemblato in modo spartano ha avuto un effetto paragonabile a una palla da demolizione contro un edificio.
Musk, dal canto suo, non ha perso tempo a mandare tweet a difesa della sua creatura e del lavoro che il team assegnato al progetto ha svolto negli scorsi mesi, commentando lapidariamente che “Solo poche persone comprendono il valore di Tesla Bot” e questo è probabilmente vero, ma è anche colpa sua.
Il limite di chi non conosce fino in fondo una tecnologia è non sapere quanto lavoro vi sia dietro e quindi tendere a sminuire progressi o risultati che invece gli addetti ai lavori riconosco e premiamo; al contempo creare aspettative altissime, cosa in cui Musk è indubbiamente bravo, non fa che aumentare questo senso di infondata autorevolezza, che dopo bisogna saper gestire e con cui si deve sapere scendere a patti e dialogare e su questo il patron di Tesla è come Optimus, ancora in fase di sviluppo.
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