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sabato, Gen 21

That Dirty Black Bag è una serie cruenta per chi ancora ama lo spaghetti western



Da Wired.it :

Alla stampa sono stati concessi in visione due episodi, e non è un bene: quelle prime due puntate che preparano il terreno per storia e personaggi complicati generano il sospetto che la trama manchi di coesione in termini di unione delle varie linee narrative e che i protagonisti continuino a scontrarsi senza ragione apparente. Episodio fondamentale di That Dirty Black Bag è il quarto, un lungo flashback sul passato di McCoy e Red Bill che getta una luce nuova e ben più intrigante su almeno uno dei due. Chi scrive ha divorato tutto lo show, rimanendo sorpresa dal plot twist che unisce i trascorsi di alcuni personaggi. That Dirty Black Bag è una serie che trova il suo ritmo e si fa più incalzante e avvincente man mano che la narrazione procede. È un western grintoso e brutale che mira alla reinvenzione di un genere classico per renderlo appetibile alle nuove generazioni. 

Preferisco interpretare il cattivo, lo farei sempre se potessi” ci ha rivelato Booth (per ascoltare le sue risposte guardate il video dell’intervista in testa all’articolo), “Penso che sia potenzialmente più divertente da interpretare, ma penso anche che sia sempre bene mantenere un buon equilibrio tra i ruoli che si scelgono. Credo che il pubblico sia naturalmente attratto dai personaggi buoni, ma c’è sempre una parte del fandom più cattivella che preferisce i villain!” . Tetra e truculenta, la serie dipinge di fatto un realtà dove i buoni non ci sono, o meglio, sono quelli che si macchiano dei crimini meno orrendi. Tutti mentono, tradiscono e fanno del male al prossimo, molti uccidono e derubano, solo i peggiori lo fanno per sadismo. Fanatici religiosi, cannibali e depravati assortiti fanno sembrare brava gente anche tipi efferati come quel Red Bill che confessa di aver bisogno di uccidere la gente. Così, dopo un po’ lo spettatore finisce per tifare per figure ambigue come lui e McCoy, uomini induriti da un passato bieco e traumatico che evocano una qualche indulgenza da parte del pubblico con la loro vulnerabilità. In That Dirty Black Bag anche l’ultimo barlume di purezza e innocenza scompare, inghiottito da un radicato senso di disperazione e dall’istinto di sopravvivenza.



[Fonte Wired.it]