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lunedì, Mar 13

The Last of Us è la prova che ci piace ancora guardare serie tv tutti insieme



Da Wired.it :

Le abitudini televisive sono già cambiate in passato. Negli Stati Uniti l’avvento della tv via cavo ha allontanato gli spettatori dai network più importanti; l’arrivo dei cofanetti Dvd ha fatto sì che il pubblico non dovesse guardare i propri programmi preferiti a orari prestabiliti ma potesse consumarli in ordine cronologico con maggiore facilità.; la tendenza da parte di Netflix a distribuire intere stagioni in una volta sola ha poi trasformato il binge watching in un passatempo comune.

La costante nel cambiamento

Anche oggi le abitudini del pubblico continuano a cambiare. L’attuale panorama dello streaming, caratterizzato dall’eccessivo numero di piattaforme e programmi, dalle epurazioni dai cataloghi e da disfunzioni generali, ha trasformato la fruizione di contenuti televisivi in un’impresa sempre più irritante e costosa. Se la situazione dovesse peggiorare, sospetto che all’orizzonte ci aspetti una rinascita della pirateria.

Parte del motivo per cui gli spettatori hanno accolto The Last of Us così bene e così rapidamente è che la serie partiva con un fandom incorporato; il gioco da cui è tratto lo show è stato un fenomeno culturale a sé stante. La decisione di Hbo di investire risorse nell’adattamento di un gioco di successo rientra in una tendenza più ampia, che vede studi e network affidarsi a mondi narrativi preesistenti (o, nell’agghiacciante linguaggio del settore, a “proprietà intellettuali”, o “Ip”) per attirare gli spettatori. È per questo che Amazon ha pagato 250 milioni di dollari i diritti per realizzare un prequel del Signore degli Anelli, e poi molte altre centinaia di milioni per girarlo. Ed è per questo che le due serie live-action di Disney di Star Wars sono entrambe ambientate nell’universo narrativo di Guerre Stellari (ma il discorso vale anche per House of the Dragon, il prequel Game of Thrones realizzato sempre da Hbo). I dirigenti di Hollywood amano andare sul sicuro, come sa bene chiunque abbia mai visto un sequel. The Last of Us è un altro indicatore del fatto che questa tendenza continuerà ad accelerare.

Questo però non ha cambiato il modo in cui le persone si relazionano ai loro programmi preferiti. L’entusiasmo per lo svisceramento delle serie tv di qualità è tutt’ora molto alto, che si tratti di adattamenti o show originali. Al di là di The Last of Us, Hbo ha già prodotto una sfilza di serie che si sono rivelate un successo culturale dopo il Trono di Spade e oltre a House of the Dragon, tra cui The White Lotus o Mare of Easttown. Anche i suoi concorrenti hanno avuto i loro successi, come nel caso di Disney+ con The Mandalorian e di Netflix con Squid Game. Anche in questi casi, parliamo di serie su cui si è scritto in modo ossessivo e intorno alle quali è circolata ogni teoria.

Il finale di The Last of Us non è l’unico evento televisivo universale di questi giorni. Negli Stati Uniti, l’ultimo episodio della serie è andato in onda in concomitanza con gli Oscar. L’anno scorso la cerimonia ha registrato il secondo ascolto più basso di sempre, attirando comunque 15,4 milioni di persone, una cifra degna di Game of Thrones. E quello che è accaduto durante la premiazione del 2022 è una dimostrazione ancora più evidente di come i momenti “da macchinetta del caffè” non si stiano estinguendo. Per quanto esecrabile, lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock si è rivelato inavvertitamente la quintessenza dello spettacolo. Un caso da manuale di “Hai visto cos’è successo ieri sera?”. E anche se la cerimonia di quest’anno non ha riservato momenti paragonabili, come al solito ci sta facendo parlare tutti delle stesse cose.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.



[Fonte Wired.it]