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mercoledì, Feb 01

The Last of us: la trasposizione musicale nella serie è una rivoluzione



Da Wired.it :

La serie di The Last Of Us sembra vivere di elementi crossmediali che oltre a mantenerne intatto il filo narrativo, se pur con qualche piccola libertà autoriale, ne stanno perpetrando l’immaginario sonoro e musicale che tanto aveva rappresentato per i videogiocatori agli albori della sua uscita nel 2013. La capacità di un’opera di rimanere impressa nel tempo risiede infatti nell’opportunità di essere declinata attraverso molteplici forme che ne conservino l’identità e lo spirito strutturale che ne ha reso il processo così comunicativo per coloro che ne hanno usufruito e contestualmente vissuto una parte della loro esperienza personale ed emotiva

Zach Whalen, professore in Digital Studies presso l’University of Mary Washington, suggerisce che affinché sia il mondo del gioco che i suoi personaggi diventino credibili, così come avviene a livello cinematografico, abbiano bisogno di una musica a tema distinta, attribuita a luoghi e personaggi diversi all’interno del gioco, il cosiddetto tema sonoro o leitmotiv, capace di richiamare il personaggio narrato attraverso lo scandire di brevi e impalpabili note. La musica rafforza le motivazioni dei personaggi, aiutando anche il giocatore a navigare all’interno della narrazione e segnalando cambiamenti nella storia.

Un videogioco che ha fatto scuola

Fin dalla sua nascita The Last Of Us ha fatto del suo comparto sonoro l’elemento che potesse permettere ancor di più del dialogo sia di conoscere ed esplorare quasi istintivamente il rapporto tra i due protagonisti Joel ed Ellie che l’ambiente dispotico circostante: “Privi di traffico e industria, gli spazi esplorati dai due protagonisti sono pieni di acqua che scorre, travi scricchiolanti e la fauna selvatica invisibile che reclama questo mondo ora disabitato”. In questo detrito uditivo si colloca il dialogo tra i personaggi e le differenti caratteristiche sonore degli infetti che non solo aggiungono atmosfera e riconoscibilità delle differenti specie ma determinano alcune funzioni vitali all’interno del gioco, così come avviene nelle serie stessa. In The Last Of Us i suoni circostanti, molto spesso, rappresentano il tuo peggior nemico.

Come analizzato dal giornalista Andy Robertson su Forbes questo fa si che The Last Of Us rappresenti un capolavoro sonoro a 360° sia per la varietà di dialoghi che per il senso contestuale che ha la musica scandita da una composizione minimale, interpretata unicamente da strumenti a corda, diventando espressione del dialogo affettivo che intercorre tra Joel ed Ellie e che avrà un ruolo sempre più centrale nel prosieguo della storia. La musica è evocativa, comunicativa in modi in cui il dialogo spesso non lo è, diventando manifestazione delle successive svolte narrative.

Nuove prospettive

Molto spesso nelle trasposizioni seriali di alcuni grandi titoli dell’industria videoludica si preferiva riscrivere quello che era stato in precedenza l’aspetto musicale e sonoro del prodotto originario, inficiando sulla sua conseguente riuscita in termini di fedeltà ed esperienza sensoriale. In questo caso, grazie al coinvolgimento diretto di Neil Druckmann, ideatore del videogioco e co-autore della serie, il tutto appare perfettamente conformato alla prima esperienza sensoriale videoludica con in testa la musica di Gustavo Santaolalla, due volte premio Oscar per la musica originale di Babel e I segreti di Brokeback Mountain, e il conseguente ambiente sonoro costruito da Phillip Kovats (Sr. Director of Sound – Playstation Studio) e da Derrick Espino (Senior Sound Designer – Sony Interactive Entertainment Inc.) , ideatori anche del suono iconico che contraddistingue i clicker.



[Fonte Wired.it]