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The New Pope rilancia le ambizioni della serie con Jude Law

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02/09/2019
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L’attrazione, il sesso e la sua influenza nelle dinamiche di potere. Il microcosmo grottesco del Vaticano di Sorrentino è più ricco, a giudicare dai primi episodi di The New Pope

“L’assenza è presenza” era il mantra di Lenny Belardo, il primo Papa americano, protagonista di The Young Pope. Non farsi vedere, non mostrarsi, non dire niente di sé per guadagnare popolarità, per riprendere in mano le redini della fede. In quella stagione l’obiettivo sembrava costruire una figura poco convenzionale di Papa per raccontare la difficoltà di cambiare le cose, di essere diversi e imporre modelli diversi. Ora The New Pope parte esattamente dove quella trovava la sua conclusione, con il malore di Lenny Belardo in Piazza San Marco. Lo vediamo infatti in coma, mentre il Vaticano prova diversi successori, non sempre con lo stesso successo.

Alla Mostra Del Cinema di Venezia la serie è stata presentata mostrando inusualmente gli episodi 2 e 7 (di solito vengono fatti vedere il primo e il secondo). La ragione è che sono quelli che contengono i momenti più significativi delle due star più grandi, ovvero John Malkovich e Jude Law. Il primo è il nuovo Papa del titolo, quello che il cardinal Voiello interpretato da Silvio Orlando va a recuperare nel suo maniero in Inghilterra proponendogli la carica; il secondo nonostante il coma continua ad infestare ed essere presente nelle vite degli altri. L’assenza, del resto, è presenza.

I cambiamenti rispetto alla stagione precedente sembrano pochi. The New Pope pare aver dismesso le parti in italiano – ora anche personaggi italiani parlano tra di loro in inglese – e il cardinal Voiello mette da parte (almeno negli episodi visti) le sue sottotrame e i suoi aspetti più comici e grotteschi, come il tifo per il Napoli. Al contrario sono le dinamiche sessuali – le dinamiche di potere sessuale – a dominare questa serie, il desiderio e come questo influenzi scelte e scalate.

Si tratta di un’intenzione chiara fin dal primo teaser trailer diffuso online, che funge da sigla per l’episodio 7, quello che mostra Jude Law in costume da bagno camminare in mezzo a diverse adoranti ragazze in costume fino a farne svenire una vestita da Madonna. Nelle puntate viste l’enfasi sul potere sessuale (tutto rigorosamente platonico) di Lenny Belardo è importante non tanto nelle parole dei personaggi ma in come è inquadrato da Sorrentino. Quella patina da rivista di moda che già era presente nella serie è qui normalizzata ed enfatizzata: le inquadrature non sembrano più foto di copertina, ma foto di un servizio più sobrio; non sono insomma le luci a fare la differenza, ma gli abiti ben tagliati. Jude Law recita ancora di più come un modello, per piacere.

Esempio perfetto di questo cambio di passo sono le sigarette. Il Papa americano nella prima stagione fumava come simbolo di novità, arroganza e potere: lui può e gli altri no; lui può anche se sembra sconveniente; lui può perché lui fa quello che vuole. Qui fuma perché è bello, aggancia le sigarette con aria lasciva, lo fa perché confermano il suo fascino e quindi il fascino che ha sugli altri personaggi. Cosa che non può fare John Malkovich, personaggio opposto, Papa depresso proveniente da una famiglia potentissima, aristocratico e infelice, lontano da tutto e nemmeno vestito da cardinale quando gli altri cardinali lo vanno a trovare.

A non cambiare sono invece i tempi, le immagini, la raffinatezza degli scenari e la paradossale assurdità del piccolo mondo Vaticano in cui vengono portati avanti grandi intrighi, in cui la maggior parte dei cardinali sembrano bambini e un tipo come Voiello è un gigante della politica. C’è una forza non scontata in cui questa volta la parabola dei due papi viene portata avanti. Questa volta invece che presentare un personaggio fuori dai canoni, Sorrentino sembra essersi deciso ad usarlo per dire qualcosa. Due episodi sono sempre molto poco per poter giudicare una serie (specie se come questi due sono distanti tra loro) ma evidentemente The New Pope vuole mostrare di avere più frecce al proprio arco rispetto a The Young Pope, vuole andare a parare altrove e portare più in alto la parabola di Papa Pio XIII, che poi è il vero e unico protagonista.

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