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The Old Guard 2 su Netflix, perché non bastano attori bravissimi per salvare questo sequel svogliato

da | Lug 2, 2025 | Tecnologia


Superata la soglia del ridicolo, lo spettatore che decide di procedere con la visione lo fa solo per rispetto al cast, per il citato Marinelli e per Marwan Kenzari, splendidi nei panni della centenaria coppia formata da Nicky e Joe, e per la suprema Veronica Ngo, nota al pubblico occidentale per la partecipazione a Star Wars – Gli ultimi Jedi e a quello orientale (come Ngô Thanh Vân) come l’eroina esperta di arti marziali del cinema vietnamita (su Netflix trovate i suoi Furie e Furies). Bellissima, elegantissima e agilissima, è la regina assoluta dei combattimenti del film, nonostante la bravura e l’impegno della Theron. Più equilibrato lo scontro tra la Theron e la Thurman, giunoniche dee bionde vicine per età e fisico, che si scontrano a colpi di arma bianca evocando, inevitabilmente, Kill Bill. Peccato che l’incontro tra queste due gigantesse arrivi troppo tardi. Il fatto che la Mahoney sia sopraffatta dal compito affidatole, non solo nel gestire la trama e i personaggi, ma anche e soprattutto nei confronti della materia dell’azione, è dimostrata in particolare dall’orribile gestione delle riprese dell’ancor più orribile e meccanico triello a metà del film.

The Old Guard 2 su Netflix perch non bastano attori bravissimi per salvare questo sequel svogliato

È rimarchevole come questo sequel non sia all’altezza dell’originale, privo di ironia, profondità e voglia di intrattenere; è un film pigro e demotivato che in alcuni frangenti sfiora il ridicolo (l’esplosivo fatto coi candelotti di dinamite legati con lo spago e l’innesco manuale col bottone rosso in stile bomba di Willy il Coyote, o le vittime dell’azoto liquido che casualmente si trovano esattamente sotto gli irrigatori). The Old Guard 2 è desolante, piatto e di una noia mortale, ripetitivo e monotono, a tratti snervate e sempre senz’anima, ma tutto queste cose non sono le peggiori: il suo problema è che… non finisce. Dura troppo ma non è abbastanza lungo, o meglio, con una ventina di minuti in più avrebbe potuto concludere la storia che invece lascia sospesa per un ulteriore sequel che non interesserà a nessuno.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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