Seleziona una pagina
venerdì, Dic 17

The Witcher, la seconda stagione tiene un passo più lineare e profondo



Da Wired.it :

La prima stagione di The Witcher è uscita su Netflix nel dicembre 2019, piazzandosi immediatamente tra i migliori debutti della piattaforma di streaming e stabilmente, nei mesi successi e fino a oggi, tra i titoli più visti in generale. Pian piano il suo primato è stato scalzato da altri grandi e molto differenti successi come Bridgerton e Squid Game, ma la seconda stagione – attesa per due anni a causa della pandemia – fa il suo debutto il 17 dicembre e promette di rinverdire la passione dei fan di tutto il mondo nei confronti dell’adattamento della complessa saga fantasy firmata Andrzej Sapkowski. Questo perché i nuovi episodi sembrano aver colto il meglio di quanto fatto nella prima stagione portando il tutto più in profondità.

Rispetto al primo ciclo di puntate, infatti, la showrunner Lauren Schmidt Hissrich ha deciso di attuare parecchi cambiamenti allo storytelling: soprattutto, si è optato per abbandonare il complicato intreccio di linee temporali per proseguire su una narrazione ben più coerente e consequenziale; si è lasciato da parte anche l’eterno errare del suo protagonista, Geralt di Rivia (interpretato da un sempre solido e tenebroso Henry Cavill), per concentrare la sua azione in un solo luogo, Kaer Morhen, la casa di tutti gli witcher. Qui Geralt porta Ciri (Freya Allan), nel tentativo di proteggere la principessa da tutti coloro che ne vogliono carpire i segreti.

Content

This content can also be viewed on the site it originates from.

In effetti questa seconda stagione si concentra soprattutto ad approfondire il rapporto tra il cacciatore di mostri e la ragazza, che è sia sua protetta sia sua apprendista, dovendo muoversi con cautela in un mondo paurosamente maschile e al contempo anche da sé stessa e dalle proprie potenzialità inespresse. In parallelo si seguono le vicende anche di Yennefer (Anya Chalotra) che, creduta morta dopo la terribile battaglia di Sodden, deve rimettere in discussione il proprio ruolo nel consesso magico, cercando di navigare in un mondo sempre più brulicante di intrighi e tradimenti: il suo è un arco meno definito e a tratti più titubante.

Dopo la confusione della prima stagione e la necessità comunque di far conoscere un universo davvero sfaccettato, ora The Witcher può permettersi di addentrarsi con più sicurezza in tutta la sua mitologia, stratificata in decenni di romanzi, racconti e videogiochi. Questo può risultare ancora leggermente disorientante per gli spettatori, soprattutto quelli che non sono molto avvezzi alle fonti originali (consiglio: guardate anche il film animato The Witcher: Nightmare of The Wolf, un prequel non fondamentale ma utile per capire meglio i riferimenti in cui ci si muove). A parte il primo episodio (inizialmente pensato per la prima stagione, in effetti), gli altri si muovono saltando dalle rovine di Cintra al regno di Redania, dalle fila degli eserciti di Nilfgaard alle foreste in cui si aggirano i profughi elfi. Si approfondiscono così la politica dei vari regni, le complicate relazioni spesso burrascose dei magi, la tormentata storia degli elfi e soprattutto le innumerevoli creature mostruose (alcune così volutamente raccapriccianti da sembrare quasi buffe).

Molte cose, in questa mitologia così arcana e complicata, rimangono volutamente poco chiare, avvolte da un manto di mistero che spinge così ad andare avanti nel racconto, quasi si trattasse di vecchie epiche orali (cosa s’intende per questa benedetta Fiamma bianca, si chiederà qualcuno per esempio). Nonostante abbia semplificato notevolmente la propria impostazione rispetto alla prima stagione, The Witcher richiede ancora molto impegno e molta pazienza a chi lo vede, ma ha guadagnato in sicurezza e introspezione, il che potrebbe facilmente ripagare gli spettatori. 

Tra personaggi vecchi (torna il cantastorie Jaskier ma non aspettatevi un’altra hit come Toss a Coin for the Witcher) e nuovi, il Geralt di Cavill rimane il centro focale di tutta la storia e il magnetismo di questo personaggio lo giustifica. Il resto è un grande turbinio fantasy, molto dark e spesso anche parecchio splatter, misto a fibrillazioni puramente horror. Un mix che farà contenti soprattutto gli amanti del genere.



[Fonte Wired.it]