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Theia, da dove veniva il pianeta che diede origine alla Luna? Una nuova ipotesi riscrive la storia

by | Nov 28, 2025 | Tecnologia


Da allora, il grande obiettivo è stato identificare l’evento che causò quella brusca separazione di materiale terrestre. Un impatto cosmico è risultato lo scenario più plausibile: diversi modelli concordano sul fatto che la Luna ha potuto formarsi solo perché 4,5 miliardi di anni fa un pianeta con una massa simile a quella di Marte colpì la giovane Terra. Quel corpo è poi stato ribattezzato Theia.

Oggi c’è un ampio dibattito su quanta materia di Theia sia ancora contenuta nella Terra e nella Luna. La logica alla base della nuova ricerca è tanto semplice quanto difficile da applicare: le rocce del mantello terrestre combinano materiali provenienti da due corpi differenti e dovrebbero quindi mostrare firme chimiche riconoscibili, che fungono da impronte digitali del loro luogo d’origine.

Cosa rivelano davvero le rocce terrestri e lunari

Oggi la struttura dei sistemi stellari è molto più chiara rispetto al passato. I corpi rocciosi tendono a formarsi vicino alle stelle, mentre i giganti gassosi e i corpi ghiacciati si aggregano nelle regioni più esterne. Quando si formano in un disco protoplanetario, i materiali imprimono nei loro atomi dei “pattern” che i chimici chiamano isotopi (atomi con lo stesso numero di protoni ma un diverso numero di neutroni) e permettono di determinare l’età e l’origine di una roccia spaziale. Per esempio, gli scienziati utilizzano il magnesio per stabilire con precisione quando cominciarono a formarsi le prime rocce solide del sistema solare.

Nel loro studio, i ricercatori hanno analizzato gli isotopi del ferro in 15 campioni terrestri e in sei campioni lunari. Attraverso un processo di ingegneria inversa, hanno calcolato quale proporzione dei rapporti isotopici potesse essere attribuita all’ipotetico corpo. E sono giunti a una conclusione netta: Theia e la maggior parte dei materiali che compongono la Terra si formarono molto vicino al Sole.

Il nuovo lavoro ha implicazioni significative. La più rilevante è che contraddice studi precedenti che descrivevano Theia come un pianeta ricco d’acqua, formato ai margini del sistema solare. In base a quella ipotesi, la Terra primordiale sarebbe stata piuttosto arida e avrebbe ottenuto parte delle sue molecole d’acqua proprio dall’impatto con il corpo. Ma se Theia in realtà si formò vicino al Sole, le probabilità che contenesse acqua si riducono drasticamente.

La storia di Theia e della Terra primordiale richiederà ancora diverso tempo per essere chiarita del tutto. Per ora, i ricercatori continuano a lavorare per ricomporre le tessere di questo puzzle cosmico, che ci ricorda quanto siano intrecciati i destini di pianeti e lune all’interno del sistema solare.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired en Español.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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