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venerdì, Mar 24

TikTok, il primo atteso faccia a faccia con il Congresso americano



Da Wired.it :

TikTok è contemporaneamente l’app più popolare del pianeta e la tecnologia più odiata a Washington.

Negli Stati Uniti, questo scollamento è al centro della narrazione intorno al social network da quando, all’incirca due anni fa, Shou Zi Chew è diventato l’amministratore delegato di TikTok. E continuerà a esserlo anche nella giornata di giovedì 23 marzo, quando Chew testimonierà davanti a un gruppo bipartisan di deputati della Commissione per l’energia e il commercio della Camera statunitense.

Durante l’udienza, Chew dovrebbe presentare nuovi dati per dimostrare come l’applicazione sia stata scaricata da oltre 150 milioni di americani ed venga utilizzata da 5 milioni di aziende nel paese. L’obiettivo del capo di TikTok è convincere i legislatori che la piattaforma è ormai una parte integrante della vita di decine di milioni di americani e non rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale. Quella di Chew, tuttavia, si profila come un’impresa ardua, se non addirittura impossibile.

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Dopo aver vietato l’app su tutti i dispositivi del governo federale l’anno scorso, i membri del Congresso contrari a TikTok – un gruppo che sembra rimpolpare le propria fila di giorno in giorno – sono convinti che il vento sia decisamente dalla loro parte. I rapporti tra l’azienda e gli Stati Uniti non erano particolarmente distesi già prima che la Cina facesse infuriare il Congresso con il suo pallone spia. La maggior parte dei legislatori ora è convinta che TikTok rappresenti una sorta di backdoor – un accesso segreto – per il Partito comunista cinese, un aspetto che fa ben sperare chi fa il tifo per un divieto totale del servizio negli Stati Uniti.

“[È una questione che, ndr] sta ricevendo molta più attenzione, quindi c’è una maggiore consapevolezza del problema“, spiega Raja Krishnamoorthi deputato democratico dell’Illinois, che fa parte del comitato della Camera sulla Cina.

Fronte compatto

Anche se l’udienza sarà la prima volta in cui Chew compare davanti a una commissione del Congresso, il capo di TikTok non è nuovo a Washington. Negli ultimi anni la società madre del social network, ByteDance, che ha sede a Pechino, ha intensificato le sue attività di lobbying nella capitale statunitense. Oggi la società annovera almeno 40 lobbisti, tra cui almeno quattro ex membri del Congresso (due per ogni partito e ramo del Congresso), un risultato raggiunto aumentando di quasi il doppio il budget destinato alle attività di lobbying dal 2020 al 2021, quando Chew ha preso le redini di TikTok. Ma gli oltre dieci milioni di dollari spesi nell’ultimo biennio non sono bastati a cambiare l’atteggiamento dei legislatori nei confronti dell’app, esattamente come gli incontri privati di Chew con i membri del Congresso non hanno dissuaso questi ultimi dal perseguire un divieto di TikTok a livello nazionale.

Io e il signor Chew abbiamo avuto una discussione franca e ho apprezzato il tempo che mi ha dedicato – ha detto il senatore democratico del Colorado Michael Bennet in una dichiarazione diffusa a margine di un incontro del mese scorso –, ma rimango fondamentalmente preoccupato dal fatto che TikTok, in quanto società di proprietà cinese, sia soggetta ai dettami del Partito comunista e rappresenti un rischio inaccettabile per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti“.



[Fonte Wired.it]