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giovedì, Ago 27

Tim-Cdp, la banda larga in Italia finirà in una società unica



Da Wired.it :

Via libera del governo al progetto di integrazione tra Tim e Cassa depositi e prestiti. Anche Tiscali investe nel piano di Fibercop

Image by Barbara Jackson from Pixabay

Prende corpo la società unica della banda larga voluta dal governo italiano, sotto la regia di Tim e di Cassa depositi e prestiti (Cdp). Un vertice di maggioranza ha dato il via libera al progetto individuato dalla società di telecomunicazioni e dalla cassa che investe il risparmio postale. All’incontro hanno partecipato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i ministri Roberto Gualtieri (alle Finanze), Stefano Patuanelli (allo Sviluppo economico), Adriano Bonafede (alla Giustizia), Dario Franceschini (Beni culturali), Roberto Speranza (Salute) e Paola Pisano (Innovazione), più il vicesegretario del Partito democratico Andrea Orlando e il capogruppo di Italia Viva Luigi Marattin, ha visto l’intervento dell’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo.

In sintesi, Tim e Cdp sono pronte a firmare una lettera di intenti per avviare una società della rete. Il primo tassello è Fibercop, gruppo a cui Tim conferirà la rete secondaria (dagli armadi alle case dei clienti) con la costituzione in occasione del prossimo consiglio d’amministrazione, il 31 agosto. Partner finanziario sarà il fondo statunitense Kkr, con il 37,5% delle quote, e socia anche Fastweb, al 4,5% con il conferimento della sua quota nella joint venture con Tim, Fiberflash.

Anche Tiscali si aggiunge alla cordata, impegnandosi a farne parte. “Il progetto consiste, in un primo momento, nel razionalizzare la rete di Tiscali creando le condizioni per agevolare la migrazione dei propri clienti sulla rete ultrabroadband di Fibercop. Gli interventi consentiranno inoltre a Tiscali di ridurre in modo consistente i costi di infrastruttura di rete, evitando duplicazioni. Nel medio-lungo termine e in linea con il piano di sviluppo di Fibercop, l’accordo consentirà a Tiscali di attivare sulla rete di nuova costituzione una quota significativa dei propri accessi“, si legge in una nota congiunta.

Fibercop sarà il veicolo per avvicinare a quel punto Cdp, che in dote porterà il suo 50% in Open Fiber, società nata per cablare il Paese e condivisa con Enel, che potrebbe cedere all’offerta del fondo australiano Macquaire. L’idea è che Tim mantenga il 50,1% della nascente società ma che si creino le regole per una guida “terza”. Ad ogni modo sono previsti correttivi nei pesi e nei voti in consiglio se l’ex monopolista di Stato conferisse a Fibercop anche il resto della rete, che vale di più. L’obiettivo è tranquillizzare le autorità garanti per le comunicazioni e la concorrenza e non incappare nello stop della Commissione europea, che vigila sull’operazione, visto che gli investimenti in rete possono beneficiare dei finanziamenti del Recovery fund.

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[Fonte Wired.it]