Seleziona una pagina
venerdì, Ott 04

Torna Issimo, il ciclomotore degli anni ’80 diventa un’e-bike da città


Spensierato come allora, ma con un cuore eco e ruote da fat bike

Nel pieno del trend del revival degli anni ’80 non poteva mancare la versione riveduta e corretta in chiave aggiornata ed eco-sostenibile dell’Issimo, una delle icone su due ruote di quei tempi. Il nuovo Issimo (2990 euro) realizzato da Fantic Motor è una bici elettrica pensata per gli spostamenti urbani e dotata di ruote da fat bike da 20” x 4.0, oltre a un desing che ricorda quello del celebre ciclomotore, seppur con un telaio pressofuso in lega di alluminio ad elevata resistenza ed un design accattivante ed attuale con traliccio a vista. Racconta Mariano Roman, Amministratore Delegato di Fantic Motor “Issimo è pensato per rispondere a due esigenze fondamentali degli ultimi anni: mobilità smart ed ecologia”.

La forcella è ammortizzata con un’escursione di 80 mm, il peso supera di poco i 30 kg, il cambio in dotazione è lo Shimano Nexus a 5 velocità, caratterizzato da una notevole facilità d’uso. A spingere il mezzo è un propulsore elettrico da 250 Watt, 36 Volt e una coppia di 80 Nm: buona l’idea dei tecnici Fantic Motor di collocarlo molto vicino al baricentro, per dare all’e-bike la maneggevolezza e stabilità che caratterizzava la versione con motore termico.

Per una maggiore sicurezza e reattività sul tessuto urbano presenti due freni a disco idraulici da 180 mm di diametro. L’autonomia dichiarata può raggiungere un massimo di 120 chilometri grazie alla batteria a ioni di litio da 630Wh, il display in dotazione è retroilluminato, ma è possibile gestire le informazioni relative all’autonomia, distanza percorsa e guida anche tramite l’app per smartphone.
Disponibile anche la versione Fun, per chi ama l’off-road che si distingue grazie a una coda più corta e ruote tassellate.

Di tante strampalate novità legate alla mobilità eco-sostenibile, Issimo a nostro parere rappresenta un’idea con buone potenzialità, grazie all’appeal in termini di design (possibilità di personalizzare il mezzo con cover di diversi colori) e alle caratteristiche specifiche per gli spostamenti urbani, dalle ruote fat in gradi di resistere persino al temibile pavé milanese o alle buche di Roma, fino alla maneggevolezza dei ciclomotori anni ’80.

 

Potrebbe interessarti anche





Source link