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Transizione energetica: a che velocità viaggiano Usa, Cina, Europa e Africa?

by | Nov 15, 2025 | Tecnologia


Il mercato dell’auto elettrica è poi protagonista a livello mondiale: un’auto ogni 10 in Cina è già elettrica e saranno elettriche anche circa il 50% delle auto vendute nel 2025. Ma la vera grande notizia che potrebbe rendere il 2025 un anno storico riguarda proprio le emissioni: sono diversi mesi che le emissioni di Co2 si stanno riducendo e, se il trend fosse confermato, questo potrebbe significare che anche a livello globale le emissioni potrebbero finalmente registrare una battuta d’arresto, e stavolta non per motivi di recessione economica.

Europa, un treno ad alta velocità con qualche rallentamento

E in tutto questo l’Europa, su che treno viaggia? Anche qui possiamo dire che si trova su un treno ad alta velocità, che però negli ultimi tempi sta subendo qualche rallentamento e una serie di annunci di sciopero. L’Ue resta il leader storico della green economy globale, quella che per prima ha puntato ad una crescita economica pulita e l’unico big emitter a riuscire a disaccoppiare Pil ed emissioni: tra il 1990 e il 2024, infatti, la Co2 si è ridotta del 37% mentre il Pil è cresciuto del 72%.

Le difficoltà che l’Ue sta incontrando nel mantenere la sua leadership green non stanno ancora avendo degli impatti davvero preoccupanti nel percorso di transizione: il 2025 è stato un anno record per il solare (che per la prima volta, nel mese di giugno, ha soddisfatto per un mese intero tutto il fabbisogno di elettricità dell’Ue), gli investimenti nelle energie pulite restano elevati e persino il mercato dell’auto elettrica, dopo la stagnazione del 2024, è tornato a crescere. Tuttavia, così come per gli Stati Uniti, solo il tempo potrà dirci se e quanto il vento meno favorevole possa effettivamente rallentare il treno già in corsa della transizione. Quel che è certo, è che non fosse anche soli per tutta la strada già percorsa, l’unica opzione veramente, economicamente, sensata dovrebbe essere quella di riprendere velocità e affiancarsi al ritmo cinese.

Africa, un nuovo giocatore sulla scacchiera della transizione

Potremmo chiudere qui il nostro tour dei big della transizione, ma mancherebbe all’appello un nuovo giocatore che potrebbe rivoluzionare la scacchiera della transizione energetica così come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi: l’Africa. Il treno della transizione energetica del continente africano è sostanzialmente appena partito: non sappiamo ancora se sarà un treno ad alta velocità o un regionale veloce, ma il potenziale è elevatissimo. Il 60% delle risorse solari si trovano in Africa, così come moltissime riserve di materie critiche essenziali per la transizione, che oggi sono principalmente sfruttate dalla Cina e da altri player esteri ma su cui il continente africano vuole riprendere il controllo, in termini economici e di autonomia strategica.

Le importazioni di pannelli solari stanno crescendo enormemente e la Iea ha rivisto al rialzo, per alcuni paesi africani, del 25% lo scenario 2025-2030 di crescita delle rinnovabili, arrivando quasi a compensare il calo degli Usa.

Cina, Europa, Stati Uniti, Africa. Quattro percorsi e quattro velocità diverse, un’unica domanda: riuscirà la transizione energetica a procedere spedita, anche in questo periodo di incertezza e anche, talvolta, senza il favore del vento?

Chiara Montanini è analista clima ed energia e project manager Italy for Climate



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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