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martedì, Apr 13

Trasformazione digitale: il desktop remoto facilita l’accesso sicuro alle infrastrutture IT



da Hardware Upgrade :

Che la pandemia abbia accelerato i processi di trasformazione digitale delle imprese di ogni dimensione i lettori di Edge9 lo sanno bene. Quando si è capito che l’emergenza sanitaria non sarebbe durata poche settimane, tutti si sono mossi alla ricerca di soluzioni che consentissero di proseguire i lavori in sicurezza, quindi coi dipendenti al lavoro dalle loro abitazioni. Poco conta che si trattasse di enterprise con migliaia dipendenti o piccoli studi di professionisti che ne contano una decina: tutti si sono messi alla ricerca di una soluzione adatta alle loro esigenze.

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Desktop remoto: non è facile come sembra

La necessità di lavorare da remoto ha messo in luce due criticità, a partire dalla sicurezza: i sistemi aziendali contengono informazioni sensibili, come i dati dei clienti, che vanno conservate e maneggiate in maniera sicura. Permettere ai dipendenti di scaricarli sui loro dispositivi personali, non sempre protetti con la stessa attenzione di quelli aziendali, è un rischio. Così come non è banale garantire un accesso remoto sicuro ai sistemi se l’azienda non è dotata di un team IT interno con le competenze necessarie.

Di qui la necessità di nuovi strumenti per lavorare in sicurezza e incrementare la produttività anche quando incontrarsi fisicamente è impossibile. Fra queste soluzioni, quelle per il desktop remoto sono quelle più semplici da adottare: il computer sul quale sono archiviati i dati sensibili rimane al sicuro in azienda e i dipendenti possono accedervi dall’esterno, anche coi loro dispositivi personali. Tutto ciò senza dover potenziare l’infrastruttura di rete integrando VPN, che impattano sulle prestazioni, hanno un costo non trascurabile e non sono banali da mettere in piedi, soprattutto per le PMI. Una delle soluzioni di desktop remoto più apprezzate è SupRemo, sviluppata dall’azienda italiana Nanosystems.

Desktop remoto: smart working senza ripensare l’infrastruttura di rete

Per accedere ai sistemi aziendali in sicurezza da remoto solitamente vengono usate le VPN, connessioni dirette e cifrate fra due computer. Il vantaggio di questo approccio è che anche se ci si appoggia a una rete non sicura, come un wi-fi pubblico o la stessa connessione casalinga (che non è gestita da un esperto di cybersecurity ma da normali utenti), se anche un malintenzionato cercasse di monitorare il traffico, non provocherebbe danni alla rete aziendale: tutte le informazioni che transitano vengono infatti cifrate e quindi impossibili da visualizzare. Il problema è che non bastano due clic per configurare una VPN: è necessario installare hardware specifico in azienda e configurare impostazioni e permessi per ogni singolo client. Un’operazione che, in certi casi, può rappresentare uno scoglio per gli utenti meno esperti di informatica.

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Adottando una soluzione come SupRemo il problema è risolto alla base: basta scaricare ed avviare il programma sulla macchina da controllare e sul PC col quale si stabilisce la connessione da remoto. Non bisogna mettere mano all’infrastruttura, né attivare particolari configurazioni. SupRemo stabilirà una connessione sicura e cifrata su qualsiasi dispositivo: questo software permette infatti di controllare computer con Windows e macOS e Linux (tramite WINE) utilizzando un client che gira praticamente su tutte le piattaforme più diffuse, compresi Android e iOS. Questo significa che volendo è possibile stabilire una connessione anche da un semplice smartphone.

Questo è un grande vantaggio per realtà come studi di notai, avvocati o commercialisti, che tipicamente non sono dotati di risorse specializzate in IT, e che potranno quindi attivare soluzioni di desktop remoto in totale autonomia, senza doversi perdere dietro a tecnicismi o rischiare di commettere errori. Basta scaricare SupRemo (che pesa pochi MB) sulle macchine da gestire in remoto e sui dispositivi che si pensa di usare per controllarle, lanciare il software e inserire la password. L’unico prerequisito è – naturalmente – avere una connessione a Internet.

Non c’è bisogno di presidiare il PC

Supremo_SicurezzaPrima dei lockdown scatenati dal Covid, i software di desktop remoto erano usati prevalentemente per l’assistenza remota: in caso di problemi, un tecnico prendeva il controllo del computer e cercava di risolverli, evitando di imbottigliarsi nel traffico. Ecco perché nella modalità predefinita, il codice di accesso alla sessione di SupRemo cambia a ogni avvio del software. Questo codice andrà poi comunicato all’operatore remoto e, terminata la sessione, non sarà più valido, evitando il rischio di intrusioni indesiderate.

Negli scenari di smart working, però, non è previsto che sia presente qualcuno in ufficio per comunicare questi dati. In questi casi torna utile la funzione di accesso non presidiato integrata in SupRemo, che avvia il software insieme al sistema operativo e invece di generare un codice ogni volta, consente l’accesso tramite una password scelta dall’utente.

Tutti i tuoi file sempre a disposizione

Ci sono casi in cui non è necessario dover controllare il PC remoto, ma bisogna solo scaricare un documento. SupRemo viene incontro a queste esigenze con la funzione di trasferimento file e cartelle, che consente di spostare velocemente file da un dispositivo all’altro, in piena sicurezza. Funziona anche da mobile, fatto che tornerà utile quando si saranno allentate le limitazioni alla circolazione: pensiamo a un agente di commercio che ha dimenticato un file in ufficio e che invece di chiedere supporto ai colleghi ancora presenti, lancia l’app sul cellulare, recupera quanto gli serve e lo passa al cliente.

Molto utile per chi lavora da remoto è anche la funzionalità della Stampa Remota che permette di stampare su un dispositivo locale un documento salvato nella macchina remota.

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Un solo strumento per tutti

Una delle principali difficoltà quando si ha a che fare con la tecnologia è che spesso obbliga ad utilizzare svariati software. Non tutte le soluzioni, per dire, supportano Windows e macOS e di conseguenza è necessario far convivere più strumenti. Con Supremo il problema non si pone. Come abbiamo detto in precedenza, il client di SupRemo funziona su tutti i principali sistemi operativi, inclusi quelli per dispositivi mobili, e permette di gestire da remoto macchine con Windows, macOS e anche Linux, molto utilizzato soprattutto sui server.

Riscontriamo la stessa versatilità e immediatezza anche nel sistema di licenze, in cui si parte dal piano Solo che permette di controllare appunto, un solo PC alla volta ed è destinato al professionista che vuole controllare da casa sua il computer fisso lasciato in ufficio, per arrivare al piano Business, nato per soddisfare le esigenze aziendali, in quanto consente un numero di connessioni contemporanee virtualmente illimitato

Ricordiamo infine che SupRemo può essere utilizzato gratuitamente se ne fa un uso non professionale e non continuativo e si ha bisogno di controllare un solo PC alla volta.

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