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venerdì, Apr 16

Tre mesi di garanzia per la prima scheda CMP per minare di Gigabyte



da Hardware Upgrade :

Le schede Nvidia CMP (Crypto Mining Processor) sono il tentativo – a quanto pare di successo – di prendere i classici “due piccioni con una fava”. Da una parte si cerca di capitalizzare in termini monetari l’alta richiesta di GPU da parte dei miner di criptovalute (come Ethereum), dall’altra di evitare che tale richiesta si riversi sulle schede GeForce, già limitate a causa dello shortage produttivo, sottraendole ai videogiocatori.

Parallelamente si tratta di una mossa di marketing ben congeniata, perché nessuno potrà imputare a Nvidia di non averle provate tutte per risolvere la carenza di schede video gaming sul mercato (anche se purtroppo si protrarrà per tutto il 2021 o quasi). In queste ore Gigabyte ha presentato ufficialmente la sua prima scheda CMP, un modello 30HX chiamato CMP 30HX D6 6G (GV-N30HXD6-6G).

Trattandosi sostanzialmente di un acceleratore, questa proposta è priva di qualsivoglia uscita video, ma per il resto è in tutto e per tutto simile a una classica scheda video gaming: adotta una GPU TU116 (Turing) che lavora a 1785 MHz, connessa a 6 GB di memoria GDDR6 a 14 Gbps su bus a 192 bit. La CMP 30HX D6 6G necessita di una connessione ausiliare a 8 pin. Stando ai dati diffusi da Nvidia, la 30HX è in grado di offrire un hash rate di 26 MH/s.

La particolarità, se vogliamo andare a scovare il classico pelo nell’uovo, è che la garanzia di questa scheda non è due o più anni, ma 3 mesi. A differenza delle proposte gaming, una scheda CMP è pensata infatti per operare costantemente, 24 ore su 24, sotto pieno carico e in condizioni non sempre ideali – in mining rig che le vedono una accanto all’altra, con maggiori difficoltà per quanto concerne la dissipazione del calore.

Proprio per queste ragioni Gigabyte ha dotato la scheda di componenti certificati Ultra Durable, insieme a un sistema di raffreddamento WindForce 2X che mette insieme un radiatore in alluminio, heatpipe in rame e due ventole da 90 mm che girano in senso opposto per far uscire l’aria calda principalmente dalla parte laterale (o superiore se la scheda, come di solito avviene nei mining rig, è in verticale).

La garanzia di tre mesi non dovrebbe valere in Europa dove sono richiesti un minimo di due anni per i prodotti elettronici, ma comunque è sintomatica di come il differente utilizzo incida sull’hardware e di conseguenza sulle aspettative di vita da parte del produttore, il quale non vuole prendersi troppi rischi con una garanzia più lunga per poi trovarsi ad avere a che fare con un’ondata di RMA.

Il tema dell’impatto del mining sulle schede video ci riporta alla mente un video circolato su YouTube nelle scorse settimane in cui si cercava di dimostrare il deterioramento prestazionale di una GPU sottoposta a un anno e mezzo di mining; l’assenza di molti dettagli sulla prova non permette però di stabilire un chiaro rapporto di causa-effetto.

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