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sabato, Feb 20

Tre missioni sono appena arrivate su Marte. Ecco cosa accade ora



Da Wired.it :

Da Perseverance della Nasa all’araba Hope, passando per la cinese Tianwen-1: cosa dobbiamo aspettarci dalle missioni spaziali sul Pianeta rosso?

Marte
(foto: Detlev van Ravenswaay via Getty Images)

Superati i sette minuti di terrore: il rover della Nasa Perseverance è atterrato sulla superficie di Marte sano e salvo, e adesso si prepara a muovere i primi passi. E non è solo, perché in questi giorni sono arrivate anche le missioni degli Emirati Arabi con la sonda Hope e della Cina con Tianwen-1. Che cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni, mesi, anni dall’esplorazione del Pianeta rosso?

Perseverance

Giusto il tempo di accertarsi che tutto fosse in ordine dopo l’atterraggio del rover che ecco che arrivano i primi dettagli del piano d’azione della Nasa per Perseverance, e per il drone-elicottero Ingenuity.

In conferenza stampa i tecnici hanno fatto sapere che ci vorranno alcuni giorni di preparazione prima che il rover cominci a spostarsi dal sito di atterraggio per esplorare il cratere Jezero, che si pensa sia stato in passato un grande lago che come tale avrebbe potuto ospitare la vita.

Una delle prime operazioni sarà quella di liberare certe parti del rover (per esempio un’antenna per le comunicazioni con la Terra) che adesso si trovano in modalità volo, e di controllare lo stato di funzionamento di tutte le componenti. Si procederà poi a caricare il software di guida. Solo intorno al quarto giorno Perseverance comincerà a dare un’occhiata nei paraggi, in particolare alle rocce che si intravedono nella prima immagine trasmessa a Terra che dovrebbero essere a circa cinque metri di distanza.

Verrà poi il momento di scegliere il luogo più appropriato per separare il drone Ingenuity da Perseverance. Il rover dovrà depositare il velivolo a terra e allontanarsi, così che i tecnici della Nasa possano provare a farlo volare – un’operazione che potrebbe prendere fino a dieci giorni marziani. L’evento (inedito per Marte) è in programma per la metà di marzo.

Solo dopo il primo volo di Ingenuity, la missione esplorativa e scientifica di Perseverance entrerà davvero nel vivo. Per almeno due anni (la fine ufficiale della missione è fissata per l’aprile del 2023, ma il rover, come è già successo per i suoi predecessori, potrebbe continuare a funzionare molto più a lungo) perlustrerà il cratere Jezero alla ricerca di indizi su possibili forme di vita passate e presenti e preleverà campioni della superficie che verranno poi recuperati dalle future missioni spaziali su Marte. L’itinerario? È ancora da studiare e potrebbe anche dipendere da quello che il rover incontrerà strada facendo (per esempio adesso vede davanti a sé una superficie sabbiosa che non convince troppo i tecnici della Nasa, che vorrebbero aggirarla).

Intanto possiamo già goderci le prime immagini del landing e lunedì 22 febbraio potrebbero essere rilasciate altre immagini statiche, riprese panoramiche e filmati ad alta definizione, con tanto di suoni. Emozionandoci al pensiero che un giorno, magari non così lontano, a vivere la stessa esperienza sarà un essere umano.

Nel futuro un poco più remoto, probabilmente entro un decennio, sarà proprio grazie a Perseverance, saranno recuperati e trasportati sulla Terra, dei campioni di rocce che il rover incapsulerà durante la sua permanenza su Marte.

Hope

La sonda degli Emirati Arabi Uniti ha completato il suo viaggio il 9 febbraio scorso. Si è posizionata nell’orbita stabilita attorno al Pianeta rosso, in un ellisse tra mille e quasi 50mila chilometri dalla superficie. Nel corso delle prossime settimane verrà ridotta a un’orbita di 55 ore, inclinata rispetto all’equatore di circa 25 gradi.

Da lì studierà l’atmosfera marziana su scala globale, giorno e notte, stagione dopo stagione allo scopo di capire di più del clima e dei processi che guidano il trasporto di energia e di particelle, e come facciano a sfuggire alla forza di gravità del pianeta. Nemmeno per Hope ci sarà un ritorno a casa, dicono dall’agenzia araba: la sonda rimarrà in orbita intorno a Marte finché non si degraderà o brucerà precipitando nell’atmosfera.

Tianwen-1

L’orbiter cinese della missione Tianwen-1 è entrato nell’orbita di Marte il 10 febbraio scorso, un giorno dopo la sonda Hope. La traiettoria iniziale è un’ellisse molto ampia che porta Tianwen-1 tra i 400 chilometri e i 180mila chilometri dalla superficie di Marte. Gradualmente l’orbita verrà modificata per stringerla e farla diventare più circolare. Insieme all’orbiter c’è anche un rover, che i tecnici cinesi prevedono di far atterrare sul Pianeta rosso tra maggio e giugno prossimi: si stanno facendo ancora ricognizioni per identificare il punto di atterraggio migliore, che dovrebbe essere nella regione di Utopia, poco più a nord dell’equatore di Marte.

Anche la missione Tianwen-1 cercherà segni di vita extraterrestre, concentrandosi sull’atmosfera con il suo modulo orbiter e grazie al rover sullo studio dei minerali e sulla ricerca di acqua ghiacciata. E c’è molta aspettativa per le informazioni che potrebbero essere ricavate dallo strumento radar del rover per indagare gli strati geologici sotto la superficie.

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[Fonte Wired.it]