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Trimestrale Tesla, utili in calo del 71%. E Musk fa un passo indietro dal Doge

da | Apr 24, 2025 | Tecnologia


Ma ci sono anche altri motivi, tutti industriali, a spiegare la caduta. A iniziare da un Cybertruck che non è mai decollato (in 14 mesi Musk avrebbe venduto sì e no 46.096 pick-up elettrici) ed è stato peraltro colpito peraltro da molteplici richiami da parte dell’ente statunitense preposto alla sicurezza dei veicoli (otto nel 2024, già uno nel 2025).

Senza dimenticare gli innumerevoli ritardi del Cybercab, il robotaxi di Tesla, che secondo Reuters sarebbe stato colpito anche dai dazi che Trump ha sguainato contro Pechino, costringendo il colosso americano (che in Cina ha la propria gigafactory di punta) a interromperne la produzione, che avverrà in Texas. Stessa sorte per il Semi, il tir elettrico prodotto in Nevada di cui si parla dal lontano 2017.

La Tesla economica: se c’è sta tardando

E poi c’è – o forse non c’è, dato che non si è mai capito se esista o no – la famosa Tesla a prezzo ridotto. Negli anni la stampa l’ha ribattezzata Model 2, Model Q, Model A rischiando di finire le lettere dell’alfabeto.

L’idea di produrla non ha mai elettrizzato Musk, ma sempre secondo Reuters esisterebbe, sarebbe chiamata internamente progetto E41 e risulterebbe una versione ridotta e più economica della Model Y. Ma soprattutto sarebbe già in ritardo, sebbene la Casa texana secondo le informazioni raccolte dall’agenzia di stampa dovrebbe avere l’obiettivo di produrne 250.000 unità già nel 2026. Nelle officine sarebbe custodito anche il prototipo di una versione entry level della berlina Model 3, ma per ora tutto tace.

Musk sarà al Doge part time

Data la concorrenza cinese, sempre più agguerrita, con l’asiatica Byd che ormai si è calata con convinzione nel ruolo di principale antagonista, Tesla farebbe bene ad annunciare modelli low cost, anche solo per ufficializzarne l’esistenza, così da tranquillizzare gli azionisti.

Invece Musk ha preferito garantire che “dal prossimo mese” spenderà soltanto “un giorno o due la settimana” al Doge, “finché il presidente lo vorrà”. Quasi a lasciare intendere che il suo ruolo potrebbe avere un orizzonte temporale inferiore rispetto alla legislatura ma soprattutto rispondendo alla domanda delle domande, ovvero ‘se’ e ‘quanto’ il suo nuovo job title politico stia davvero zavorrando la corsa di Tesla.

Forse l’inchiodata dei bilanci non è tutta colpa delle sparate di Musk e di Trump: ma quasi certamente l’auto elettrica, avendo acceso le frecce d’emergenza, sta reclamando l’attenzione del proprio pilota visionario, di recente troppo distratto dalle faccende politiche. Una Tesla potrà anche procedere con l’Autopilot: un’azienda, per il momento, no.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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