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lunedì, Dic 28

Trump ha firmato il piano di aiuti economici post-pandemia che non voleva firmare



Da Wired.it :

Con diversi giorni di ritardo e molte polemiche, il presidente uscente ha approvato il disegno di legge da 900 miliardi di dollari che allevierà le ricadute economiche della pandemia sui cittadini statunitensi

Il presidente degli Stati Uniti uscente Donald Trump ha finalmente approvato il pacchetto di aiuti economici pandemici da 900 miliardi di dollari che era stato approvato dal Congresso poco prima di Natale, ponendo fine a giorni di incertezza, causati dal rifiuto del leader di accettare l’accordo bipartisan fra democratici e repubblicani. Il cosiddetto stimulus package o Relief Bill fornirà sussidi a lungo attesi da aziende e individui gravemente colpiti dagli effetti della pandemia di Covid-19, mantenendo il governo statunitense in funzione per evitare il cosiddetto temuto shutdown, ossia il blocco delle attività federali in attesa di approvazione di una nuova legge di bilancio economico.

Nonostante avesse definito il provvedimento in questione come una “vergogna”, Trump ha firmato il disegno di legge dal suo club privato di Mar-a-Lago in Florida, estendendo così la durata dell’indennità di disoccupazione ampliata e una moratoria sugli sfratti. La principale critica posta dal presidente uscente al pacchetto era quella di non essere abbastanza ambizioso (soprattutto per quanto riguarda gli assegni familiari, secondo lui da alzare da 600 a 2000 dollari).

Tuttavia, il ritardo della sua approvazione ha fatto sì che si interrompessero i sussidi di disoccupazione per milioni di persone che lottano per sbarcare il lunario e ha minacciato la chiusura del governo federale nel bel mezzo della pandemia, durante gli ultimi giorni dell’amministrazione Trump alla Casa Bianca. Come riporta Associated Press, non è ben chiaro cosa il tycoon abbia ottenuto con le sue rimostranze, oltre a indisporre le parti in causa.

Trump ha dichiarato che avrebbe firmato “il pacchetto con un messaggio forte che chiarisca al Congresso che gli articoli dispendiosi devono essere rimossi”, insistendo che avrebbe inviato all’assemblea federale “una versione corretta” del disegno di legge con gli elementi da rimuovere con il processo di rescissione. Ma si tratta solo di meri suggerimenti per il Congresso, che a sua volta non è costretto a modificare il provvedimento legislativo.

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[Fonte Wired.it]