Alexandria Ocasio-Cortez, Rashida Tlaib, Ayanna Pressley e Ilhan Omar hanno condannato il commento xenofobo del presidente. Tranne una, sono tutte nate negli Stati Uniti

Il presidente degli Stati Uniti Uniti Donald Trump ha sempre avuto difficoltà ad accettare i pareri avversi, e spesso usa gli epiteti peggiori per attaccare chi lo critica. Questo weekend, però, la polemica politica ha raggiunto livelli inediti anche per l’attuale Casa Bianca, perché il capo dello stato è ricorso al più trito slogan xenofobo per attaccare alcune rappresentanti elette al Congresso americano.

Il 14 luglio, Trump – ovviamente su Twitter – ha di fatto invitato alcune deputate del partito democratico appartenenti a minoranze etniche e religiose a tornare nei loro paesi d’origine, descrivendoli come i “peggiori, i più corrotti e inetti al mondo”, “una catastrofe totale”.
Per quanto Trump non abbia fatto nomi, il riferimento del suo attacco era indirizzato ad Alexandria Ocasio-Cortez, Rashida Tlaib, Ayanna Pressley e Ilhan Omar. Le prime tre hanno origini straniere ma sono nate negli Stati Uniti; Omar è invece originaria di Mogadiscio, in Somalia, ed è arrivata oltreoceano da rifugiata quando aveva 12 anni.
Il tweet di Trump
L’unica colpa delle quattro parlamentari che sono state attaccate in questo modo è attaccare spesso Donald Trump. Omar, Pressley e Tlaib lo hanno fatto anche di recente, all’ultima conferenza Netroots Nations, invocando l’impeachment per il presidente.
So interesting to see “Progressive” Democrat Congresswomen, who originally came from countries whose governments are a complete and total catastrophe, the worst, most corrupt and inept anywhere in the world (if they even have a functioning government at all), now loudly……
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 14 luglio 2019
A un certo punto, nel thread di accuse lanciato da Trump è apparsa anche Nancy Pelosi. Pelosi è la presidente della Camera dei rappresentanti, nominata dal presidente perché la scorsa settimana ha rimproverato pubblicamente l’ala più oltranzista del suo partito – i democratici – di cui le quattro deputate fanno parte, per l’utilizzo spesso troppo polemico che fa di Twitter.
Un presidente “razzista”
Pelosi tuttavia è stata una delle prime a rispondere al tweet di Trump e a prendere le difese delle quattro donne. “Respingo i commenti xenofobi che hanno l’unico obiettivo di dividere la nazione”, ha scritto. “Anziché attaccare i membri del Congresso, dovrebbe lavorare con noi a una politica immigratoria umana che rifletta i valori americani”. E ancora: “Quando @realDonaldTrump dice a quattro deputate americane di tornare a casa loro, ribadisce che in realtà il motto Make America Great Again è in realtà un progetto per renderla di nuovo bianca”.
Di “commenti razzisti” hanno parlato anche i tre candidati alla presidenza della Casa Bianca Elizabeth Warren, Bernie Sanders e Beto O’Rourke, ex candidato a governatore del Texas, così come Megan McCain, figlia del repubblicano John McCain, oltre a diversi giornalisti televisivi.
A Trump hanno risposto anche le quattro deputate di colore chiamate in causa. Pressley ha postato uno screenshot del tweet di Trump con la scritta “Ecco cos’è il razzismo”; Omar l’ha accusato di essere il presidente peggiore di sempre, Tlaib ha invocato di nuovo l’impeachment e Ocasio-Cortez ha risposto a tono ribadendo retoricamente la volontà di rimanere al suo posto. “Sei arrabbiato perché non riesci ad accettare che ci hanno eletto… Eppure eccoci qua”.
You are angry because you can’t conceive of an America that includes us. You rely on a frightened America for your plunder.
You won’t accept a nation that sees healthcare as a right or education as a #1 priority, especially where we’re the ones fighting for it.
Yet here we are.
— Alexandria Ocasio-Cortez (@AOC) 14 luglio 2019
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