Anche le specifiche del telefono hanno subito misteriose variazioni, un ulteriore indizio del fatto che il telefono annunciato inizialmente era più un elenco di caratteristiche che un modello di produzione vero e proprio: il T1 adesso ha uno schermo da 6,25 pollici (e non più da 6,78) e la promessa di una ram da 12 gb è scomparsa.
Sono stati corretti anche quelli che sono apparsi subito come errori: non si parla più di una “fotocamera a lunga durata da 5000 mAh” bensì di una “batteria da 5000 mAh”; l’indicazione “Sm” (service mark) è opportunamente diventata “Tm” (trademark); e la bizzarra promessa di diverse “fotocamere frontali” ora è corretta al singolare.
Mistery box
Ma non è solo il telefono in sé ad aver subito cambiamenti. La mappa che mostrava la copertura del servizio wireless di Trump mobile riportava la nomenclatura classica del Golfo del Messico e non quella imposta arbitrariamente da Trump negli scorsi mesi. La pagina è stata cancellata completamente, per poi riapparire riveduta e corretta in base ai desiderata del presidente: ora riporta la dicitura “Golfo d’America”.
Ci sono novità anche sul prezzo: il telefono costa sì 499 dollari, ma richiede un abbonamento continuativo a Trump mobile (“L’utente riconosce che oggi gli verranno addebitati 100 dollari per il primo mese di servizio Trump mobile e le spese di spedizione e attivazione. Autorizza inoltre un addebito di 399 dollari più l’Iva da riscuotere al momento della spedizione del telefono T1“). Sul sito sono state aggiunte formule per esentare la società da alcune responsabilità, in particolare per quanto riguarda i servizi di terze parti offerti sul T1.
Per il momento, insomma, lo smartphone T1 sembra essere ancora un cantiere aperto. Resta da vedere quale sarà la sua forma finale, sempre che arrivi ad averne una. Se al lancio avevamo delle domande, oggi ne abbiamo ancora di più.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.