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giovedì, Lug 08

Trump vuole denunciare Facebook, Google e Twitter



Da Wired.it :

L’ex presidente degli Stati Uniti vuole lanciare una class action contro i colossi del digitale, accusandoli di censurare le voci dei conservatori

trump

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump farà causa a Facebook, Google, Twitter e ai loro amministratori delegati Mark Zuckerberg, Sundar Pichai e Jack Dorsey, accusandoli di aver censurato le voci dei conservatori statunitensi. Trump però non agirà da solo. L’imprenditore di New York ha già annunciato che l’azione legale avrà la forma di una class action, che coinvolgerà tutti gli utenti, anche meno famosi di lui, i cui account o post sarebbero stati oscurati.

Trump è stato a lungo una forza trascinante e seguitissima sui maggiori social media, capace di fissare l’agenda degli argomenti di discussione e scatenare le razioni dei suoi seguaci. Tuttavia, dopo l’attacco del 6 gennaio contro il Campidoglio degli Stati Uniti, a opera dei suoi sostenitori, l’ex presidente è stato bandito da Twitter e sospeso da Facebook fino al 2023. Secondo le due piattaforme, infatti, i contenuti social condivisi da Trump avrebbero contribuito a innescare l’insurrezione.

Il ban è avvenuto in applicazione di una legge statunitense nota come Sezione 203, in base alla quale le aziende che operano su piattaforme online possono moderare quei contenuti che violino gli standard del servizio. Per esempio possono essere oscurati commenti o post che incitino all’odio razziale, che inducano al suicidio, oppure istighino a compiere atti violenti. Per molti repubblicani, i maggiori social avrebbero però abusato di questo strumento, in particolare nei confronti del popolo conservatore, tanto che Trump aveva firmato un’ordine esecutivo per limitare le applicazioni della Sezione 203, poi revocato dal suo successore Joe Biden. Questo tipo di retorica, centrata sulla presenza di una censura della Silicon Valley e su presunti attacchi contro la libertà di espressione, sono il pane quotidiano del dibattito politico repubblicano, nonostante molte delle personalità più popolari su siti come Facebook siano proprio di fede conservatrice.

Dal suo golf club a Bedminster, in New Jersey, l’ex presidente ha annunciato la futura azione legale come “la più grande class action” mai presentata, per poi introdurre al pubblico alcuni individui che ha sostenuto sarebbero stati oggetto di censura sui social network. Secondo Trump, migliaia di persone sarebbero già pronte a seguirlo nella causa che però non è stata ancora avviata. In effetti non è certo se partirà mai, dato che è capitato spesso di sentirlo annunciare azioni legali svanite però ancor prima di arrivare in tribunale.





[Fonte Wired.it]