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giovedì, Nov 19

Tupperware, nuova vendita a casa per superare l’emergenza



Da Wired.it :

I party casalinghi diventano smart e vanno su Zoom. Così l’azienda ha continuato a vendere, macinando numeri che hanno fatto impennare le azioni in Borsa

atelierTupperware
(Foto: Univendita)

In molti conosciamo e magari utilizziamo in casa i prodotti della Tupperware. Parliamo di un marchio storico, fondato nel 1947 da Earl Silas Tupper e poi diventato il contenitore da cucina per antonomasia. Quello che, invece, ancora in pochi conoscono è la sua recente storia di adattamento alla crisi innescata dalla pandemia di coronavirus. Una storia interessante, perché coinvolge un’azienda il cui principale canale di vendita è stato da sempre il party casalingo, inventato nei primi anni Cinquanta da Brownie Wise, ma che oggi risulta essere una modalità decisamente poco adatta alle nuove regole sociali imposte dal corona virus in tutto il mondo.

Per raccontare questa storia partiamo da un dato di andamento azionario, che attira subito l’attenzione: il 16 marzo 2020 un’azione Tupperware Brands Corporation valeva 1,25 dollari, il minimo storico negli ultimi 24 anni e il punto più basso di una continua tendenza in discesa, iniziata a fine 2017. Lo scorso 17 novembre, invece, si è toccato il picco del 2020, con un valore per singola azione pari a 34,82 dollari (quasi un +2.600% rispetto al 16 marzo). Certo, questo rialzo è ancora poca cosa rispetto alla vetta di 95,29 dollari per azione registrato il 20 dicembre 2013, ma il mondo di oggi è radicalmente diverso da quello di soli sette  anni fa.

Dagli incontri analogici all’online

Questo forte andamento positivo in borsa trova riscontro nell’aumento complessivo dei ricavi (477,2 milioni di dollari +14% rispetto al terzo trimestre del 2019) e degli utili (+341% 34.4 milioni), come riportato nei risultati del terzo trimestre del 2020. Ma qual è il segreto di questa rinascita? Per l’azienda un fattore determinante è stato lo spostamento sul digitale, passo non scontato per un modello di business sviluppato intorno al network marketing.

“L’online ha rappresentato uno strumento imprescindibile per supportare l’attività e mantenere il contatto con i clienti quando proprio la possibilità di contatto fisico è venuta meno, come durante il lockdown – fanno sapere da Tupperware Italia – .Nei paesi in cui l’online è già da tempo presente e la forza vendita ha già dimestichezza con strumenti digitali e vendite online, come Stati Uniti e Canada in Nord America e la Germania in Europa, la pandemia ha giovato alla vendita dei nostri prodotti. In invece, non abbiamo ancora uno store online e abbiamo avuto più difficoltà. Per questo abbiamo deciso di puntare sullo smart party, ossia un party a distanza, in cui le nostre consulenti fanno le dimostrazioni in ambiente virtuale, tramite strumenti come Zoom, WhatsApp o Facebook Messenger. Alla fine della dimostrazione è possibile ordinare digitalmente, tramite un i.paper cliccabile, i prodotti presentati dalla consulente culinaria che ha organizzato il party virtuale”.

Per Alessandro Ruocco, consulente finanziario indipendente e blogger, i fattori che hanno segnato il rilancio di Tupperware sono tre: “La qualità percepita dei prodotti, la loro disponibilità anche online e la necessità delle famiglie di fare scorte alimentari, utilizzando soluzioni affidabili. Per questi motivi penso che almeno fino alla fine del 2021 possiamo attenderci un andamento positivo. Nel lungo periodo, invece, il titolo potrebbe tornare a perdere, principalmente perché saremo auspicabilmente fuori dalla pandemia e si tornerà a uno stile di vita più normale, con molti più pasti consumati direttamente al bar o al ristorante. Questo ritorno alla socialità avrà un impatto negativo non solo su Tupperware, ma su tutto il comparto dei prodotti per la conservazione degli alimenti”.

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[Fonte Wired.it]