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venerdì, Dic 27

Tutti gli easter egg di Star Wars: l’ascesa di Skywalker


L’ultimo film della nuova trilogia di Star Wars è davvero ricco di citazioni, cammei, riferimenti ai prequel e all’universo espanso… Qui tutti quelli che potrebbero esservi sfuggiti dopo la prima visione. Attenzione: ci sono parecchi spoiler

ATENZIONE: questo articolo contiene numerosi spoiler su Star Wars: L’ascesa di Skywalker

L’ultimo sequel di Star Wars è nei cinema da più di una settimana ormai, e gli appassionati stanno facendo a gara nello scovare tutti gli easter egg di cui il film è infarcito.

In oltre 2 ore di proiezione, infatti, abbondano i riferimenti a prequel e tie-in, le comparsate famose, e le strizzatine d’occhio ai fan di lunga data. Ecco tutto ciò che potrebbe esservi sfuggito dopo la prima visione.

Star Wars: l’ascesa di Lost

Il buon vecchio J.J. Abrams non dimentica la serie che lo ha fatto diventare famoso, e si porta dietro dei pezzi di Lost anche in Star Wars. Il più evidente è Dominic Monaghan, che nel telefilm interpretava Charlie, mentre qui veste i panni di Beaumont Kin, combattente della resistenza.

Ma c’è anche un altro cammeo che potrebbe esservi sfuggito: Greg Grunberg, il pilota del famigerato Volo 815 di Lost, torna come Snap Wexley dello squadrone Blu, un personaggio minore nel film ma con un fitto background nei libri dell’universo espanso. La scena in cui Snap fa una brutta fine a bordo del suo caccia stellare richiama a sua volta un’altra celebre scena, quella della morte di Jek Tono Porkins nella battaglia di Yavin, in Star Wars: Una nuova speranza.

Ah, ovviamente non poteva mancare lo stesso J.J. Abrams, che nella versione originale doppia la voce del nuovo droide D-O.

Citazioni colte

Molti dialoghi e scene de L’ascesa di Skywalker richiamano i film precedenti. A cominciare dal dialogo tra Kylo Ren e lo spettro del suo defunto padre, Han Solo. Kylo dice che “sa bene cosa deve fare, ma non se avrà la forza per farlo“: una evidente riproposizione della scena di Star Wars 7 in cui il giovane Sith uccide il genitore, ma stavolta con un esito opposto. E Han Solo? Il vecchio manigoldo è sempre il solito. Prima che il figlio, pentito, possa dirgli che gli vuole bene, Han gli risponde semplicemente: Lo so. Proprio come aveva detto a Leila nella celebre scena in cui lei gli dichiara il suo amore.

Passiamo a Rey. Il suo addestramento con il Generale Leila Organa ricorda da vicino quello di Luke, con tanto di elmetto paraocchi per imparare a parare i colpi della pistola laser facendo affidamento esclusivamente sulla Forza. Quando poi Rey si trova intrappolata sul pianeta acquatico di Anch-To, il fantasma di Luke Skywalker usa la Forza per far riemergere dalle acque il relitto del suo vecchio X-Wing, con tanto di alghe incrostate, proprio come lo aveva sollevato dalle acque paludose di Dagobah in compagnia del vecchio Yoda. E il potere che Rey usa per curare le ferite donando la propria forza vitale? Lo vedremo utilizzare nella serie tv del Mandalorian (ma non vi diciamo da chi, per evitare gli spoiler in attesa che la serie arrivi in Italia a marzo con Disney+).

E la medaglia per il miglior Wookie va a…

Tra i tanti festeggiamenti nella scena finale del film, particolare attenzione è data al conferimento di una medaglia al povero Chewbecca, tanto che molti fan si sono chiesti se l’onorificenza avesse un significato particolare. In realtà, si tratta di un modo per accontentare i fan, che da decenni (letteralmente!) si lamentano perché il Wookie era stato l’unico membro del Millennium Falcon a non ricevere alcuna medaglia dopo la sconfitta dell’Impero in Star Wars: il ritorno dello Jedi. Sembra anche probabile che l’oggetto tenuto in mano da Leia al momento della morte sia proprio la medaglia che verrà poi data a Chewbecca, a simboleggiare il fatto che sia proprio l’ex-principessa a donargliela.

A proposito di Chewbecca, pare che il guerriero pelosone sia diventato un ottimo giocatore di Dejarik, la variante olografica degli scacchi che è molto popolare nell’universo di Star Wars e che ovviamente torna anche ne L’ascesa di Skywalker. Il Wookie deve essersi allenato negli anni, perché nel prequel Solo perdeva ogni partita, infuriandosi ogni volta.

Oma Tres è l’anagramma di Maestro

C’è molto da dire sulla colonna sonora di Star Wars. In questa sede, ci limitiamo a ricordare che il leggendario compositore John Williams appare brevemente ne L’ascesa di Skywalker nel ruolo di Oma Tres, barista sul pianeta di Kijimi.

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Jedi e droidi dei pianeti tuoi

Il nono film della serie ci porta a spasso attraverso la galassia, mostrandoci luoghi e volti già noti. Rivediamo ovviamente Tattooine, il pianeta originario di Anakin Skywalker. La casa di Luke Skywalker compare nell’ultimissima scena, quando Rey va a deporre le spade laser nelle sabbie del deserto (fra l’altro, chi è la donna anziana che interroga la Jedi? Nessuno: occasione sprecata per un altro easter egg).

Nella sequenza finale vediamo gli Ewok festeggiare sulla Luna boscosa di Endor. Scorgiamo Cloud City sul gigante gassoso Bespir, e il desertico Jakku, dove avevamo conosciuto Rey per la prima volta. Inoltre, scopriamo che fine ha fatto il relitto della Morte Nera, schiantatosi sull’inedita luna oceanica di Kef Bir. Quando Rey la esplora alla ricerca di un nuovo Wayfinder, si riconosce uno dei pilastri su cui Obi Wan Kenobi si arrampicava nel primo Star Wars, e la sala del trono dell’Imperatore.

Non mancano le creature aliene e robotiche note. Vediamo brevemente i Porg di Star Wars: gli ultimi Jedi, i piccoli Jawa incappucciati di Tattooine, e persino un droide da battaglia dell’era delle Guerre dei Cloni, ben nascosto nel laboratorio di Babu Frik, il meccanico che hackera il cervello di C-3PO.

Infine, va menzionata la festa popolare in cui si imbattono Finn, Poe, Rey & Co. sul pianeta Pasaana. La musica suonata dagli alieni del luogo ricorda quella degli Ewok nel Ritorno dello Jedi. E la festa stessa ricorre una volta ogni 42 anni, celebrando di fatto l’uscita del primo film di Star Wars 42 anni fa, nel 1977.

Il Lato Oscuro degli easter egg

Questo, in realtà, è un anti-easter egg, ovvero una citazione piuttosto importante contenuta non nei film ma in un crossover. Il nuovo film di Star Wars si apre, come di consueto, con un preambolo scritto che scorre su uno sfondo stellato. Scopriamo che l’Imperatore Palpatine ha inviato un messaggio dall’aldilà a tutta la galassia. Ma cosa dice il vecchio Sith? Per scoprirlo, apparentemente, bisogna… giocare a Fortnite.

Il videogioco battle royale online ha recentemente ospitato un crossover con Guerre Stellari, durante il quale i partecipanti hanno potuto assistere a un trailer del film e sentire in anteprima (anzi, apparentemente in esclusiva) la sinistra voce dell’Imperatore dichiarare: “Finalmente, il lavoro di generazioni è compiuto. Il grande errore è corretto. Il giorno della vittoria è a portata di mano. Il giorno della vendetta. Il giorno dei Sith.

Dopodiché, vediamo Kylo Ren abbattere dozzine di alieni nel tentativo di recuperare un artefatto Sith. Dove si trova? E contro chi sta combattendo? Il figlio di Han Solo è sbarcato su Mustafar, il pianeta su cui Darth Vader aveva costruito la propria fortezza (visto in Rogue One). Nel libro ufficiale Rise of the Skywalker: the visual dictionary, si scopre che gli alieni sono Alazmec, cultisti pellegrini che sperano di rubare il potere che ancora si nasconde tra le rovine della torre. E il Wayfinder Sith che Kylo trova non è altro che quello di Darth Vader.

Proseguiamo il cammino verso il Lato Oscuro addentrandoci sul pianeta di Exegol, dove si nascondono l’Imperatore Palpatine e il suo Ultimo Ordine. Qui i fan di Star Wars Rebels si sentiranno a casa (per così dire), perché il tempio ricorda molto da vicino un altro luogo sacro dei Sith, quello scoperto sul pianeta Malachor nella serie animata.

Invece, tra le statue dei Sith passati se ne cela una che indossa una strana maschera: si tratta di Darth Nihilus, il cattivo dell’indimenticabile videogioco Knights of the Old Republic II (tuttora considerato, insieme al primo episodio, uno dei migliori Rpg ambientati nell’universo di Star Wars). Tra l’altro c’è anche un altro riferimento ai videogiochi, e più precisamente a The Force Unleashed: il ricorso alla Forza da parte di Rey per impedire il decollo del trasporto su cui è prigioniero Chewbecca ricorda da vicino una scena simile, in cui il sith/jedi Starkiller usa i propri poteri per far schiantare un ben più massiccio Star Destroyer imperiale.

Mentre Kylo Ren passeggia nel tempio di Exegol, fate attenzione ai tubi pieni di liquido che si intravedono nel laboratorio: contengono ovviamente delle copie di Snoke, il precedente Leader Supremo che, si scopre, era solo un corpo clonato e comandato a distanza dall’Imperatore Palpatine.

Arriviamo, infine, al primo incontro tra Kylo Ren e il redivivo (o redimorto?) Imperatore. Questi spiega il suo ritorno dalla morte dicendo che il Lato Oscuro della Forza è un sentiero “per abilità che molti considerano innaturali“, una citazione del famoso dialogo tra l’allora Senatore Palpatine e un adolescente Anakin Skywalker. La frase è diventata oggetto di un celebre meme ed è sicuramente una strizzatina d’occhio molto apprezzata dalle parti di r/prequelmemes.

Divertente notare come, non molto dopo, i ribelli esprimano la stessa sorpresa nell’apprendere del ritorno del signore dei Sith. Mentre tutti si chiedono come sia possibile che i morti tornino a parlare, la regia si sposta su un’inquadratura del Generale Leila Organa, ovvero la compianta Carrie Fisher presente grazie all’uso di CG e scene pre-registrate. Sarà solo un caso?

Arriva la cavalleria

Lo scontro finale contro l’Ultimo Ordine vede apparire un’accozzaglia di astronavi da tutta la galassia, un esercito raffazzonato di “gente comune” contro le astronavi da guerra del nuovo impero. La scena dura pochi minuti ma è ricca di riferimenti. Tra le navi spaziali si possono riconoscere: l’Eravana, nave guidata brevemente da Han Solo ne Il risveglio della Forza; la Ghost, nave dei ribelli in Star Wars Rebels; il Crucible, antico veicolo usato per il trasporto dei giovani padawan Jedi, visto ne Le guerre dei cloni;  una nave che ricorda molto lo Shadow Caster di Star Wars Rebels; l’Outrider, nave del mercenario Dash Rendar, l’unica – si dice – in grado di competere con il Millennium Falcon, apparsa in vari prodotti multimediali nell’evento tie-in Shadows of the empire lanciato nel 1996 per narrare le vicende tra L’impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi. Ancora: il Colossus, base dell’Ace Squadron di Star Wars Resistance; e poi diverse navi provenienti da varie ere della saga, tra cui, per esempio, una Nave Controllo Droidi Luchrehulk come quelle impiegate nella battaglia di Naboo in La minaccia fantasma.

Durante il combattimento ci sono alcuni riferimenti da non perdere. Il primo è l’arrivo di Aftar Ackbar, figlio dell’Ammiraglio Ackbar; già visto nella miniserie a fumetti Star Wars: Allegiance, è doppiato in originale dallo sceneggiatore Chris Terrio e pilota un B-Wing, variante dell’X-Wing disegnata dal vecchio Ammiraglio alieno. Il secondo è l’idea di eseguire una “Manovra Holdo“, scartata perché riesce “una volta su un milione“. Il riferimento è alla mossa vista in Star Wars: gli ultimi Jedi, quando la Vice Ammiraglia Amilyn Holdo ha innestato la velocità luce per far schiantare la propria nave contro la nave Supremacy del Leader Supremo Snoke.

Non è l’unica adunata di forze del bene cui assistiamo nello scontro finale. Anche Rey Skywalker riesce a evocare gli spiriti di tutti gli Jedi del passato per aiutarla a sconfiggere Palpatine al massimo del suo oscuro potere. Ma a chi appartengono le voci che risuonano tra le stelle del cosmo? Ecco tutti i personaggi che si sono uniti alla Forza e che parlano a Rey: Obi Wan Kenobi, Yoda, Luke Skywalker, Qui Gon Jin, Mace Windu e anche Anakin Skywalker, aka Darth Vader. Meno noti ma cruciali anche i personaggi dagli spin-off Rebels, Le guerre dei cloni e Resistance: l’apprendista di Anakin Ashoka Tano, Aayla Secura, Adi Gallia, Kanan Jarrus e Luminara Onduli.

Lo spirito di Mace Windu rivive anche nella tecnica che Rey utilizza per sconfiggere l’Imperatore; già il cavaliere Jedi interpretato da Samuel L. Jackson aveva affrontato Palpatine riflettendo su di lui i fulmini della Forza, privandolo di parte della sua forza vitale e donandogli l’aspetto cadaverico di cui era provvisto già nella trilogia originale. Anche Rey fa lo stesso, e Palpatine si dimostra vulnerabile al proprio potere, che lo disintegra.

 

 

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