Di questo parla Twisters in fondo, della gioia dell’Oklahoma, il posto in cui nessuno può sentirti urlare quando un tornado distrugge la tua casa, ma anche quello in cui “le persone sono ancora persone”. La lotta infatti non è contro dei cattivi ma come in molti film moderni (da Gravity a The Martian a Interstellar) è per sopravvivere contro gli elementi. E questo piacere della vita avventurosa e del contatto con la natura è l’unico sfogo che questi personaggi hanno per la loro tensione sessuale, di fronte alla quale il film fa finta di nulla.
La youtube-star del tornadismo conquista lentamente il cuore della meteorologa che forse ha una soluzione che potrebbe “spegnere” i tornado. Lei è perfetta (difetto tipico dei film americani che faticano a scrivere personaggi femminili protagonisti), lui invece è molto più simpatico, perché passa da vanitoso scemo a scemo con un cuore, lungo un film che mentre distrugge di tutto e fa volare ogni cosa (incluse le persone) cerca di riconfigurare come possa funzionare una storia d’amore senza la benché minima idea di carnalità in un film mainstream e commerciale del 2024.
Twisters è scritto come il Twister del 1996, ne è la fotocopia aggiornata e pompata, quindi è un film vecchio stampo per molti versi, un catastrofico in cui lui e lei possono risolvere tutto e salvare le persone ignare, ma nel frattempo, già che ci sono, capiscono di essere perfetti l’uno per l’altra. Solo che se una volta sarebbe stato abbastanza scontato vederli finire proprio a letto, per quanto non con dovizia di dettagli, e solo dieci anni fa avremmo almeno visto un bacio. Ora Twisters invece posiziona se stesso alla testa del movimento dei film senza contatto fisico.