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lunedì, Apr 26

Twitch, in un anno esploso in Italia lo streaming di gioco d’azzardo



Da Wired.it :

Su Twitch crescono i canali di Virtual Casino. Con rischi per i minori che si avvicinano al gioco d’azzardo senza protezioni. Ecco come tutelarli

Slot machine (Pixabay)
Slot machine (Pixabay)

Intrattenere, coinvolgere, quindi diversificare. Questa la ricetta che ha consentito a Twitch, la piattaforma di live streaming acquistata da Amazon nel 2014, di ottenere la crescita impressionante del 97% nell’anno della pandemia. Secondo l’ultimo report di StreamLabs e Stream Hatchet, Twitch domina ormai il mercato, con oltre 12 milioni di canali e 6,3 miliardi di spettatori. E continua a crescere.

Ottime notizie per il fondatore, Jeff Bezos, e per centinaia di ragazzi, anche italiani, che in tempi così duri sono riusciti a trovare un mestiere o semplicemente nuove possibilità di guadagno. Chiaramente però, quanto più ci si espande, tanto più diventa difficile controllare i contenuti trasmessi. Così può anche capitare che il settore dello streaming di videogiochi rischi di diventare la porta di servizio da cui anche i minorenni possano entrare in contatto con il gioco d’azzardo.

L’aumento dello streaming del gioco d’azzardo

La controversa relazione tra videogames e gioco d’azzardo è emersa negli ultimi anni in varie forme. Lo sa bene Epic Games: costretta nel 2019 a risarcire i giocatori che avevano acquistato loot-box, le scatole a pagamento contenenti premi casuali, su Fortnite, ora è impegnata nel contrasto alle scommesse clandestine sui match dello stesso gioco, minacciando di bannare gli streamers che le promuovono. Pochi sembrano essersi accorti, invece, che sempre più streamer trasmettono gioco d’azzardo su Twitch, soprattutto nella categoria Virtual Casinò. E che il fenomeno sembra parlare prettamente italiano.

A marzo 2020 la categoria era praticamente inesistente. Ora invece è in crescita, trainata dai 1.278 canali italiani che hanno iniziato a trasmetterla nell’ultimo anno. Secondo i dati di Sullygnome.com, quasi la metà dei canali e, con oltre 600 ore di gioco, 2 dei 5 top streamer che hanno proposto Virtual Casinò negli ultimi tre mesi sono italiani. Slot, roulette e blackjack a disposizione degli spettatori nostrani per 11 ore al giorno. Live con picchi di decine di migliaia di spettatori dove l’età non conta e viene di fatto spazzato via il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo. La problematica è duplice: da un lato la dubbia legalità di questa tipologia di contenuti, dall’altro
il rischio di sottovalutare la dipendenza da gioco d’azzardo, realtà sempre più presente, anche tra i più giovani.

Il divieto di pubblicità

Nel 2012 la ludopatia è stata riconosciuta in Italia come patologia. Lo stesso anno il decreto Balduzzi, proprio per limitare il dilagare del gioco d’azzardo tra i più giovani, vietava i messaggi pubblicitari sul gioco con vincite in denaro praticamente in qualsiasi contesto potesse coinvolgere minorenni. La pubblicità veniva proibita, anche in rete, nel caso in cui ci fosse anche solo uno di questi elementi: “Incitamento al gioco ovvero esaltazione della sua pratica, presenza di minori, assenza di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza”.

Con il decreto Dignità del 2018 il divieto di pubblicità, diretta e indiretta, si applica anche agli influencer. Se non tutti gli streamer sono accomunabili a influencer, è innegabile che molti lo siano. Tra chi trasmette slot o casinò ci sono streamers della top 10 italiana. Di certo non neofiti. Alcuni sono inseriti in contesti aziendali e le loro community sono popolate in buona parte da adolescenti.

Un incontro precoce

“Assistere a una partita non necessariamente induce, di per sé, al gioco d’azzardo o alla ludopatia, ma destano preoccupazione le conseguenze di una prolungata esposizione a contenuti che altrimenti sarebbero proibiti”, specifica l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, impegnata nella ricerca di soluzioni per garantire ai minorenni un uso sicuro della rete.

Il moltiplicarsi dei canali che trasmettono gioco d’azzardo su una piattaforma come Twitch, nata per i videogame, può far sì che si equiparino le slot a qualsiasi altro videogioco e si instauri un pericoloso meccanismo di familiarità precoce con l’azzardo, con il rischio di sviluppare una dipendenza o peggiorare la situazione di chi già ha un problema pregresso.

L’illusione di facili guadagni è uno dei fattori di attrazione: “Si coltiva l’idea che si acquisisca uno status e ci si renda indipendenti grazie alle vincite. Il desiderio di autonomia è forte negli adolescenti e va valorizzato, ma non può realizzarsi con comportamenti che ne mettano in pericolo l’armonico sviluppo”, spiega la Garlatti.

Tra i motivi che spingono i ragazzi ci sono anche l’emulazione e il desiderio di accettazione nella propria comunità. E qui è facilmente intuibile il ruolo che può avere uno spazio come Twitch. “La popolarità oggi conta: in contesti virtuali chi diventa leader per le doti di giocatore può fare da modello per gli altri. Sulle piattaforme di streaming si può interagire in tempo reale con chi trasmette, rendendolo una persona a portata di mano, qualcuno di cui fidarsi”, sottolinea Garlatti. Intorno agli streamer si raccolgono infatti vere e proprie community che interagiscono anche su altri social come Discord o all’interno di gruppi Telegram.

Denuncia dall’interno

Anche alcuni streamer hanno denunciato il fenomeno e stanno chiedendo chiarimenti alla piattaforma sulla tipologia di contenuti che ha intenzione di veicolare. Dal canto suo Twitch specifica nelle linee guida che è proibito ogni contenuto o attività che incoraggi, offra o solleciti attività illegali. Ha inoltre assicurato di intraprendere azioni contro chi trasmette attività di gioco d’azzardo se illegale nella propria giurisdizione e che costantemente rivedono e perfezionano le linee guida per garantire che riflettano l’ambiente che vogliono creare su Twitch e per correggere comportamenti che potrebbero danneggiare la loro comunità.

Nel frattempo i genitori che volessero tenere lontani i propri figli da questi contenuti su Twitch hanno alcune alternative. Sebbene la piattaforma non preveda un meccanismo di parental control, è possibile impostare il proprio account per rendere invisibili specifici canali o categorie nelle pagine di ricerca di Twitch, attraverso la funzionalità “non sono interessato”. Per opzioni di filtraggio più ampie c’è Unwanted Twitch: un’estensione disponibile per tutti i principali browser, che permette di nascondere canali anche in base al titolo. Secondo la Garante nazionale però la soluzione migliore, oltre alla vigilanza dei genitori, resta un’altra: più investimenti sull’educazione digitale e maggiore informazione nelle scuole.

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[Fonte Wired.it]