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giovedì, Ott 17

Twitter limiterà la diffusione dei post dei politici che violano le sue regole


La piattaforma ha annunciato che gli utenti non potranno nemmeno mettere mi piace e ritwittarli: è un passo di lato, dopo che il social network aveva detto che non sarebbe intervenuto per limitare i Trump di ogni latitudine

Il quartier generale di Twitter a San Francisco, in California (foto: Michael Short/Bloomberg)

Twitter ha annunciato che gli utenti non potranno più mettere mi piace, condividere o ritwittare i post dei leader mondiali che violano le regole delle piattaforma.

Normalmente i tweet che incitano alla violenza, promuovono il terrorismo, riportano informazioni private – come un numero di telefono o foto intime – vengono eliminati. Lo scorso marzo scorso l’azienda aveva però deciso di fare un’eccezione per quelli pubblicati dagli account ufficiali dei politici in quanto riteneva che fossero di interesse pubblico e, in un post su blog risalente a giugno, aveva fatto sapere che a partire da quel mese li avrebbe solo nascosti e contrassegnati con un avviso.

In un annuncio del 15 ottobre, Twitter ha scritto che finora non ha mai dovuto applicare questa misura ma, nel caso fosse costretta a farlo, da oggi applicherà anche restrizioni nella diffusione del post incriminato, che potrà solo essere ripreso e commentato dagli utenti, chiamati a esprimersi su escandescenze à la Donald Trump. “Ci teniamo a precisare che gli account dei leader mondiali non sono completamente al di sopra della nostra policy”, si legge in un post sul blog di Twitter.

Le controverse scelte di Twitter

Twitter è stato criticato spesso in passato per la sua policy troppo indulgente nei confronti dei politici e solo di rado ha eliminato i loro tweet che considerava offensivi e minacciosi. Uno di questi era stato pubblicato nell’account ufficiale del leader iraniano Seyed Ali Khamenei e ricordava la condanna a morte che il precedente ayatollah, Ruhollah Khomeini, aveva emesso nei confronti dello scrittore Salman Rushdie nel 1989 per via del suo celebre romanzo I versi satanici (la fatwa è la massima condanna del mondo musulmano e, negli anni, nel caso di Rushdie ha portato alla morte del traduttore giapponese del libro, e al ferimento di quello italiano e del suo editore norvegese).

Twitter, inoltre, a gennaio del 2018 si era rifiutato di eliminare il tweet in cui Trump aveva attaccato il dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un, sostenendo di avere un tasto per avviare un attacco nucleare “molto più grande” e “molto più potente” di quello di Kim, e facendo piombare il mondo in un cupo timore di una possibile guerra nucleare.

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