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venerdì, Mar 03

Uber, i primi 10 anni in Italia



Da Wired.it :

Sono passati dieci anni da quando la sola parola Uber scatenava in Italia le rivolte dei tassisti. Da allora, molto è cambiato: l’ex startup prodigio della Silicon Valley oggi fattura nel mondo oltre 31 miliardi di dollari, ha cambiato management e si è fatta meno aggressiva con gli operatori tradizionali del settore. Non più il player disruptive per antonomasia, ma un interlocutore ragionevole che evita gli scontri. Anche in Italia dove dal 2019 il general manager è Lorenzo Pireddu: “Siamo cresciuti con i ricavi e siamo maturati nella gestione. Ogni mese abbiamo 131 milioni di utenti attivi nel mondo e 5,5 milioni di persone che guadagnano dalla nostra piattaforma, tra driver e corrieri: una presenza importante che ha richiesto un nuovo approccio”, spiega Pireddu. 

Un segno dei tempi è l’addio definitivo a Uber Pop, la piattaforma che per un breve periodo in Italia ha permesso a chiunque di utilizzare la propria automobile per scarrozzare clienti in giro per le città senza licenza. **“È un capitolo chiuso che rimarrà chiuso **- taglia corto Pireddu -. Per i prossimi dieci anni ci auspichiamo di poter garantire un servizio più capillare ai clienti attraverso Uber Black, con driver in possesso di licenza per noleggio con conducente (ncc) e taxi”, aggiunge. 

Oggi Uber è presente in otto città: Milano, Roma, Bologna, Firenze, Torino, Catania, Palermo e Napoli. Il primo passo per allargare il parco macchine è stato fatto a luglio, con l’intesa tra Uber e il consorzio Taxi It, presente in 90 città italiane: l’accordo permette a chi ha un account Uber di prenotare via app un classico taxi (per ora solo a Milano, Roma e Napoli). Un’alleanza tra storici nemici. “Integriamo la nostra tecnologia con la loro per dare una possibilità in più all’utente e migliorare l’esperienza del viaggio”, sottolinea Pireddu. Vale per gli italiani, ma soprattutto per i turisti abituati a selezionare il proprio driver con lo smartphone e ad avere chiari i costi del viaggio prima di salire in macchina: non a caso per l’avvio della partnership è stata scelta Roma. 

La crescita attesa per il 2023

“Entro la fine del 2023 vogliamo essere presenti in 12-14 città italiane, con un balzo del 50-60% rispetto alle otto di oggi. “Il nostro focus – sottolinea il general manager – è consolidare la presenza dove operiamo e continuare a crescere altrove per far diventare il network capillare, con una evoluzione che sarà parallela con nuove adesioni di ncc e tassisti”

A lavorare con Uber in Italia nel 2022, rivela Pireddu, sono stati complessivamente “8mila driver: siamo già una presenza importante, ma nel tempo vogliamo diventare la app di riferimento per tutti gli operatori del mercato che intendono massimizzare le opportunità di lavoro e di guadagno”. Per gli ncc la relazione, evidenzia, “è più diretta” perché ogni autista con i documenti in regola può aderire autonomamente alla piattaforma, mentre i tassisti continueranno a essere intermediati da Taxi It che a sua volta è legata alle varie cooperative presenti sul territorio.

I primi 10 anni

Nei dieci anni di attività in Italia, compleanno festeggiato il primo marzo, Uber Black ha effettuato 13 milioni di viaggi per 78 milioni di chilometri, con 3,6 milioni di persone trasportate (turisti compresi). La corsa più lunga di sempre, fa sapere la società, una tratta di 900 chilometri percorsa tra Milano e Parigi nel 2017. Record difficile da battere, così come quello del viaggiatore più affezionato: 2.830 viaggi sono stati fatti da un solo utente milanese. In quanto alla top cinque delle destinazioni più gettonate la classifica italiana primeggia l’aeroporto di Roma-Fiumicino, seguito da Milano-Malpensa e dalle stazioni di Roma-Termini e Milano-Centrale. Chiude la classifica il city airport di Milano-Linate. 

Sul fronte degli autisti, in Italia il driver con il maggior numero di viaggi ha raggiunto l’incredibile quota di 36mila corse.  Sono 17.600 i viaggi valutati da ‘5 stelle’ collezionati da un singolo autista. Notevole il numero da record di 25mila corse notturne effettuate da un solo ncc, così come la quantità di mance raccolte da un solo autista in dieci anni: 10mila euro.



[Fonte Wired.it]