Seleziona una pagina
giovedì, Mar 30

Ucraina, com’è la situazione nella centrale nucleare di Zaporizhzhia



Da Wired.it :

Le condizioni della più grande centrale nucleare d’Europa, nella città ucraina di Zaporizhzhia, sono sempre più critiche a causa dell’intensificarsi delle attività militari. Il pericolo maggiore è quello che un colpo diretto o un guasto ai sistemi di sicurezza possano causare incidente nucleare che non risparmierà nessuno. Sono queste le preoccupanti valutazioni di Rafael Grossi, direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Iaea), a conclusione della sua seconda missione presso la centrale.

L’impianto atomico si trova sulla sponda meridionale del fiume Dnipro, che taglia a metà l’Ucraina passando per Kyiv prima di sfociare nel mar Nero, e oggi rappresenta la linea del fronte nel suo ultimo tratto, da Zaporizhzhia a Kherson. Se l’omonima città è ancora sotto il controllo ucraino, la parte sud orientale della regione è occupata dalle forze russe dall’inizio dell’invasione, che hanno conquistato la centrale un anno fa, assumendone il controllo e usandola per attaccare le posizioni dell’esercito di Kyiv al di là del fiume.

L’Aiea monitora la situazione nella centrale dallo scorso settembre, con squadre di scienziati che a turno presidiano l’impianto, per assicurarne il corretto funzionamento e ridurre i rischi posti dai continui blackout e dalla carenza di personale, dopo l’evacuazione di tre quarti dei lavoratori ucraini e lo stato di elevato stress e stanchezza a cui sono costretti quelli rimasti, sottoposti a continue violenze e minacce da parte degli occupanti russi.

Con l’intensificarsi dei combattimenti nell’area, tra offensive russe e controffensive ucraine, il capo dell’Agenzia ha deciso di tornare personalmente a verificare le condizioni della centrale, cogliendo l’occasione di accompagnare la nuova squadra di scienziati che resterà nell’impianto per i prossimi due mesi. L’arrivo del gruppo precedente, a febbraio, era stato rallentato dalle condizioni particolarmente pericolose della zona, che hanno aumentato le preoccupazioni dell’Aiea.

“È ovvio che l’attività militare sta aumentando in tutta la regione. Si parla apertamente di offensive e controffensive. Quest’area sta affrontando forse la fase più pericolosa dall’inizio del conflitto ha detto Grossi, sottolineando come sia vitale trovarsi “d’accordo sul principio fondamentale che una centrale nucleare non dovrebbe essere attaccata in nessuna circostanza, né essere usata per attaccare altri“.

Per ridurre i pericoli, tutti e sei i reattori della centrale sono stati spenti, ma due restano in quello che si chiama “arresto caldo”, per continuare a fornire una limitata quantità di energia e alimentare i sistemi di sicurezza e di riscaldamento. Ma nonostante queste precauzioni, secondo Grossi la situazione non è sostenibile e la Russia dovrebbe accettare di ritirare il presidio militare della centrale e istituire una area di non combattimento attorno all’impianto.



[Fonte Wired.it]