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venerdì, Gen 14

Ucraina, cosa sappiamo dell’attacco informatico contro alcuni siti del governo



Da Wired.it :

Alcune delle principali istituzioni governative dell’Ucraina sono state colpiti da un massiccio attacco informatico, che ne ha messo fuori uso le pagine web. Secondo le autorità del paese è troppo presto per indicare con certezza dei responsabili. Tuttavia, l’attacco è stato sferrato a seguito dei colloqui tra Russia e gli Stati Uniti, avvenuti proprio a causa dell’inasprirsi delle tensioni tra Kiev e Mosca degli ultimi mesi e conclusi senza una risoluzione. Inoltre, la Russia ha fatto ampio uso della guerra cibernetica contro l’Ucraina, a seguito dell’invasione russa della penisola di Crimea e dell’apertura delle ostilità tra i due paesi nella regione di confine del Donbass.

L’attacco informatico contro i siti istituzionali

“Ucraini!” recita il messaggio lasciato dagli attaccanti sulle hompage dei siti delle istituzioni “Tutti i vostri dati personali sono stati resi pubblici. Abbiate paura e aspettatevi il peggio! Questo è il vostro passato, il vostro presente e il vostro futuro”. Sullo sfondo, la bandiera e la mappa dell’Ucraina coperte da una X rossa. Tra i siti bloccati ci sono quelli del ministero degli Esteri e dell’Istruzione, quello del Consiglio dei ministri e del Consiglio di sicurezza.

Tuttavia, nonostante le minacce, il governo ucraino nega la possibilità di una diffusione dei dati e “al momento non risulta che nessuna informazione sia stata ancora pubblicamente divulgata”, ha commentato Toby Lewis, analista capo di Darktrace, azienda leader nella cybersicurezza. “Dovremo quindi aspettare per capire se vi saranno ulteriori conseguenze negative oltre ai danni in termini di defacement (cioè l’oscuramento delle hompage ndr) dei siti stessi – ha continuato Lewis – ma se gli attaccanti hanno ottenuto veramente l’accesso a dati sensibili o hanno diffuso un ransomware, perché insistono tanto nel dare visibilità all’azione di defacement a danno di questi siti?”.

Secondo Lewis, infatti, il tipo di attacco che ha coinvolto i siti del governo non sarebbe particolarmente sofisticato, ma, ha messo in guardia, “abbiamo visto i cybercriminali utilizzare spesso tecniche di attacco vistose e d’effetto con il vero obiettivo di distrarre l’attenzione di chi si occupa della sicurezza da attacchi più furtivi: resta da scoprire se anche nel caso dei siti ucraini questa sia la vera risposta”.

Gli attacchi subiti dall’Ucraina negli ultimi 10 anni

L’attacco è l’ultimo di una lunga serie incominciata nel 2014, proprio in concomitanza con l’annessione della Crimea alla Russia. In quell’occasione vennero attaccate le reti di comunicazione ucraine e poi, nel 2015, l’Ucraina è stata teatro del primo attacco informatico al mondo contro le infrastrutture materiali di uno stato, quando venne presa di mira l’intera rete elettrica del paese, causando un lungo e prolungato blackout. Tra il 2020 e il 2021, riporta il Guardian, l’Ucraina ha subito oltre mezzo milioni di attacchi informatici di varia natura.

Il conflitto tra Ucraina e Russia

Dal 2014, il confine più orientale dell’Ucraina è insanguinato da un conflitto tra le truppe governative e quelle separatiste filorusse delle città di Donetsk e Lugansk. Un conflitto che non accenna a terminare, nonostante i molti tentativi di mediazione tentati con l’assistenza dell’Unione europea e degli Stati uniti. La Russia vuole impedire a tutti i costi l’ingresso dell’Ucraina all’interno della Nato e una prerogativa richiesta dalla coalizione per accettare un nuovo membro è la sua integrità territoriale, condizione che non può essere soddisfatta fino alla conclusione del conflitto in Donbass. 

Così, per la terza volta dal 2014, la Russia ha incominciato ad ammassare truppe al confine. Secondo le stime riportate da Reuters si tratterebbe di circa 100mila soldati più vari mezzi corazzati e altri veicoli militari. Inoltre, la scorsa settimana, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha annunciato l’invio di ulteriori attrezzature militari, come parte di una “esercitazione”.



[Fonte Wired.it]