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lunedì, Feb 27

Ucraina, la guerra costa all’ambiente 51 miliardi



Da Wired.it :

Un anno dopo l’invasione l’Ucraina è un paese da ricostruire. Non solo nelle città. I danni ambientali si faranno sentire a lungo, dice a Wired il viceministro alla Protezione ambientale e alle risorse naturali Ruslan Hrechanyk, in collegamento video da Kyiv. Hrechanyk ha avuto un passato da ingegnere forestale prima di arrivare nella squadra di governo. “I russi compiono crimini di guerra tutti i giorni violando le regole internazionali, compreso il protocollo di Ginevra – spiega il politico – I danni causati dall’invasione secondo i nostri calcoli sono superiori a 51 miliardi di dollari, una stima peraltro in costante crescita. Abbiamo registrato più di 2.300 casi di crimini ambientali. Oltre un terzo di tutte le nostre foreste sono state coinvolte nelle ostilità, con danno che valutiamo attorno ai 500 milioni di dollari”. 

Il monumento dell'indipendenza dell'Ucraina in piazza Maidan a Kyiv

Circa 4.500 attacchi informatici nel 2022, più del triplo rispetto all’anno prima. Bombardamenti coordinati con infezioni malware e ddos per aumentare i danni dell’offensiva. Le infrastrutture energetiche nel mirino. I dati di un anno di conflitto informatico scatenato da Mosca contro Kyiv

I danni alle risorse idriche

Non solo. “Stimiamo che i danni alle nostre risorse idriche ammontino a 1,5 miliardi di dollari. Anche l’ecosistema marino risente del conflitto: il carburante delle navi affondate viene sversato in acqua e ci sono stati segnalati più di mille casi di delfini morti nel mar Nero, non solo nei pressi delle nostre coste, ma anche in quelle delle regioni confinanti. Sulla base delle rilevazioni che abbiamo a disposizione, i decessi aumentano in coincidenza con il lancio dei missili da parte dei sottomarini di Putin”, prosegue il politico.

Nell’ottobre scorso, a Mykolaiv, un attacco con droni ha danneggiato i serbatoi di uno dei maggiori produttori di olio di semi di girasole del Paese. Il liquido è finito nell’estuario del fiume Bug, prima di venire aspirato. Il personale dei parchi nazionali è ancora in servizio, annota Hrechanyk, anche se non sono aperti al pubblico per motivi di sicurezza. “Ma oltre cinquemila esperti sono stati precettati e arruolati nelle forze armate. E oggi nel Paese c’è scarsità di personale competente”, dice il viceministro.

Un soldato ucraino mentre aziona un mortaio nella regione di Kharkiv

Wired ha raccolto in tre grafici la linea del fronte in Ucraina, gli attacchi alla popolazione civile e le perdite di veicoli militari dei due eserciti

Il problema del nucleare 

Chiediamo: Kyiv è in grado di gestire centrali atomiche e relative scorie al momento? Per Hrechanyk “la Russia viola tutte le possibili regole di sicurezza nucleare. La situazione del sito attorno all’impianto più grande d’Europa, quello di Zaporizhzhia, non è controllabile. Con un atto terroristico, Mosca ha distrutto le paratie della centrale idroelettrica di Kachovka, causando un drastico calo nel reservoir che serve a raffreddarlo. Al momento, il livello dell’acqua è di 13,8 metri, contro i sedici necessari: nei giorni scorsi siamo scesi fino a 13,6 metri.  Si rischia un incidente simile a quello di Fukushima, che, sulla base della direzione dei venti, potrebbe coinvolgere anche l’Europa. Ma c’è anche il National Science Centre del Kharkhiv Institute of Physics and Technology, dotato di  un piccolo reattore costruito per scopi scientifici: i Russi lo bombardano regolarmente con azioni mirate. Al momento è impossibile ripararlo del tutto”.

“Non credete alle bugie”, il tweet pubblicato dal presidente ucraino Volodymyr Zelelsky il 26 febbraio 2022 dal centro di Kyiv, a seguito delle fake news diffuse dalla Russia su una sua possibile fuga e resa

Lo dimostra un’analisi dei canali social del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: l’opinione pubblica si è assuefatta al racconto quotidiano del conflitto e non si interessa più

Il Paese più minato del mondo

Hrechanyk si dice sicuro della vittoria finale. Ma l’incognita più grande per il futuro, racconta, è un’altra: l’Ucraina, al momento, è il Paese più minato del mondo. Quanto ci vorrà a sminarlo? “Gli specialisti dei servizi di emergenza statali lavorano senza sosta, ma possono liberare al massimo quindici ettari di territorio al giorno. È un’impresa ciclopica; una corsa contro il tempo per preparare il rientro agli otto milioni di rifugiati, mentre le truppe di Mosca continuano a posizionare ordigni”, dice. Secondo il ministero (che cita il rapporto Agribusiness in Ukraine), il 15% del territorio agricolo è contaminato da mine. Gli sversamenti di petrolio e quella di metalli pesanti, come quelli contenuti in missili e granate, potrebbero condurre alla temporanea impossibilità di coltivare. Per quanto riguarda le macerie degli edifici colpiti dai bombardamenti, i dati in possesso del ministero dicono che il volume è paragonabile a quello dei rifiuti domestici prodotti dall’intero Paese nel corso di un anno. Il governo sta approntando procedure per gestirli: vengono portati dagli enti locali in centri temporanei dove le componenti pericolose sono separate. Va notato che la gestione dei rifiuti è tema complesso già in tempo di pace; con un conflitto in corso, le maglie dei controlli, formalmente ancora presenti, si allentano molto.



[Fonte Wired.it]