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martedì, Dic 10

UE, 3 miliardi per batterie di nuova generazione


La Commissione Europea ha approvato un piano di investimento da 3,2 miliardi di europer progetti comuni di ricerca e innovazione e di prima produzione industriale per la realizzazione di batterie di nuova generazione“. L’Italia è parte di questo progetto assieme a Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Polonia e Svezia, il tutto attraverso 17 imprese europee ed altri piccoli enti di ricerca al lavoro sul medesimo obiettivo.

UE: 3 miliardi per batterie di nuova generazione

Se l’Europa si pone specifici obiettivi sulla strada della transizione all’elettrico, considerando questo elemento una base fondamentale per i piani energetici del futuro e le relative politiche in ottica di sostenibilità ambientale, un elemento imprescindibile sono gli accumulatori. Che si tratti di preservare energia prodotta a ritmi alternati (solare o eolico), o che si tratti ci trasportare energia (ad esempio sulle automobili elettriche), le batterie diventeranno in ogni caso un elemento fondamentale. Di qui la scelta di investire in questa direzione, facendo sistema per consentire alle singole energie statali e private di fare fronte comune.

Così Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico, commenta l’impegno sulla sponda italiana:

Con l’approvazione della Commissione Ue del progetto comune promosso dall’Italia insieme ad altri sei Paesi membri si compie un passo importante nella direzione del rafforzamento di una comune strategia industriale europea. L’obiettivo è quello di supportare le imprese nella produzione di batterie di nuova generazione, con ricadute positive sia in termini di sostenibilità ambientale che di competitività del sistema industriale europeo. Grazie a questa misura, l’Italia mette in sicurezza e consolida – con un piano di investimenti tra fondi pubblici e privati di circa 850 milioni di euro – il suo presidio manifatturiero in questo settore strategico

L’investimento intende agire sull’intera filiera: si parte dalla ricerca e si arriva allo smaltimento, ma si passa anche attraverso riconversione, riciclaggio, riconversione, sviluppo software e altro ancora. “Il progetto integrato“, spiega il ministero, “si colloca all’interno dello sviluppo delle catene del valore strategiche già individuate dal Forum strategico di alto livello sugli IPCEI“. Una strategia di ampio respiro, insomma, che porta sullo stesso piano d’azione gli obiettivi pubblici e gli interessi privati per consentire all’Europa di fare un salto di qualità su un settore considerato strategico per il futuro.



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